Il Corriere della Sera dedica il tradizionale piede di pagina per sfotticchiare l’arretramento culturale e l’ossessione omofobica del Real Madrid e di tanti media nei confronti dei viaggi in Marocco di Cristiano Ronaldo. Pendolarismo che è stato stoppato da Florentino Perez. Stoppato perché sospetto. Il sospetto è che Cr7 vada in Marocco a incontrare il lottatore Badr Hari e lo faccia perché ha una relazione con lui. Cristiano Gatti, con stile, sottolinea l’inadeguatezza culturale del pianeta-calcio. Un pezzo carino, intelligente, profondo. Che però non rinuncia, in attacco e in coda, a utilizzare Maurizio Sarri per introdurre il tema omosessualità nel calcio, con battutine non all’altezza del timbro scelto per il resto dell’articolo.
“Probabilmente Sarri saprebbe già come insignirlo, magari chiedendo subito scusa. Al tecnico in tuta basta molto meno per inquadrare Mancini, su Cristiano Ronaldo avrebbe tutti gli elementi per arrivare di volata alle sue conclusioni”. Questo l’attacco che evidentemente creava qualche grattacapo al pur esperto cronista che si rifugiava nel nostro allenatore anche per la chiosa: “Ci sono specialisti del ramo che venderebbero l’anima per ribaltare il mito dello sciupafemmine. Senza arrivare ai frasari di Sarri, buttarlo giù dal piedestallo almeno come diversamente maschio”.