Buonasera,
voglio innanzi tutto dirvi che il vostro è un giornale stupendo.
In secondo luogo voglio solennemente affermare che amo in maniera
sconsiderata la città di Napoli.
Detto questo veniamo ai fatti.
Ieri sera ero in macchina con dei miei colleghi e non potevo vedere la
partita di Europa League.
In ogni caso ci siamo messi a parlare di calcio.
Fra tre meridionali l’unico tifoso del Napoli ero io.
Gli altri erano, ovviamente, juventini.
All’improvviso ho capito perchè al sud si tifa per le squadre del nord.
Ho avuto un’illuminazione zen.
Il Milan, l’Inter e la Juventus sono squadre di calcio.
Voglio dire che sono “soltanto” squadre di calcio.
Allo juventino di Torino non importa un fico secco come al milanista o
all’interista Milano non interessa affatto.
Le squadre non sono identificate con la città che le ospita.
Se domani la Juve si trasferisse a Modena ai suoi tifosi non farebbe
nessun particolare effetto.
Il Napoli, invece, è identificato con Napoli.
Si ritiene, a torto o a ragione, che solo i napoletani possano tifare
per il Napoli.
Per questo motivo (posso portare dei testimoni) fin dagli anni 80,
quando studiavo a Milano, mi sono sempre definito “napolista”.
Per rimarcare la differenza che esiste fra un napoletano (abitante di
Napoli) ed un napolista (tifoso del Napoli).
La scoperta del vostro giornale mi ha perciò riempito di una autentica
soddisfazione.
Devo però dire che anche voi cadete nella trappola della confusione fra
napolista e napoletano.
Certamente fate un ottimo lavoro ma forse, e dico forse, lo condite con
troppa napoletanità.
Se riuscissimo a separare, almeno un pochino, Napoli dal Napoli faremmo
una cosa ottima.
Il Napoli diventerebbe una semplice squadra di calcio e chi non è
napoletano potrebbe benissimo essere napolista.
Con sincera stima.
Vito Antonio Maria Romaniello
Cari napolisti, se riuscissimo a separare un pochino Napoli dal Napoli faremmo un’ottima cosa
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