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Letterman è avvisato: de Magistris a ruota libera (dalle donne a De Laurentiis fino a un mammt a Renzi) nel salotto di Anna Trieste

Letterman è avvisato: de Magistris a ruota libera (dalle donne a De Laurentiis fino a un mammt a Renzi) nel salotto di Anna Trieste

Chissà se anche David Letterman il suo primo show lo ha condotto in un locale, come accaduto ad Anna Trieste che nel cuore del Vomero, al Cellar, alle spalle dello stadio Collana, ha inaugurato il suo “the afterwork show”. Ospite d’eccezione della prima puntata il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. Che in una sala piena (oltre un centinaio di persone) è stato al gioco e ha risposto a tono alle domande della giornalista napoletana. Mentre da via Verdi arrivava la notizia del numero legale saltato e quindi dello slittamento della convenzione ponte, il sindaco ha toccato diversi temi. Partendo proprio dai suoi possibili rivali: ha definito Bassolino e Lettieri una coppia di fatto, ha respinto il ruolo dello sbruffone («niente è facile, con qualsiasi avversario»), ha spiegato quanto sia difficile raggiungere un accordo politico con i cinque stelle («il loro modo di fare politica non prevede accordi con altri partiti, anche se io non ho un partito, mi ricandido da solo»). E ne ha approfittato per ricordare quano gli sia stato vicino Beppe Grillo quando lui era magistrato in Calabria, a Catanzaro: «Ricordo un viaggio in macchina con lui e Travaglio. Sono cose che non dimentico, perché quando si ha successo sono tutti bravi a stare con te ma è quando sei in difficoltà che capisci davvero su chi puoi contare. Quel che fece Grillo per me all’epoca non lo dimentico». E a proposito dei cinque stelle lancia Di Maio a Palazzo Chigi.  

De Magistris ha raccontato la sua giornata tipo: «Esco di casa alle otto di mattina e rientro la sera tardi. Ho eliminato il pranzo, non mangio più schifezze e infatti ho perso dodici chili». Anna Trieste lo punzecchia sul suo fascino, sulle sue dichiarazioni (“Oggettivamente piaccio alle donne”) e fa il paragone con Antonio Bassolino di cui il portavoce Mario Bologna raccontò il successo che aveva sui femminielli di via Verdi. Ha parlato del suo carattere (“sindaco, ma come mai lei litiga con tutti: non è che tiene un carattere di…?”): «Dico quello che penso, non derogo dalle mie idee e comunque cerco di stabilire un rapporto umano con le persone, perché credo che poi sia quello che rimanga». 

Il sindaco scherza sulla foto che ritrae Rosa Russo Iervolino, approfitta di un mammt rivolto al Corriere della Sera che ha accostato Parigi a Napoli sull’emergenza rifiuti per lanciare una stoccata – senza citarlo – al possibile rivale Bassolino («È la conferma che le ferite sono lunghe da rimarginare»). Parla anche di calcio, di Sarri («mi piace molto, poi è di Bagnoli, anche se non l’ho mai conosciuto, il Napoli se li tiene per sé i suoi tesserati»), di Benitez («È sempre stato molto gentile con Napoli, era felice di stare qui, ha espresso tante volte parole di apprezzamento ma non è riuscito a trasmettere il giusto carattere alla squadra»). E, sollecitato da Anna Trieste, delle buche di via Marina e di quanto sia complesso fare il sindaco di Napoli soprattutto senza soldi.  

È sullo stadio che il sindaco si fa serio nonostante Anna Trieste, a mo’ di Bruno Vespa, passi all’argomento più spinoso presentando il plastico dell’impianto: ossia un cesso. Addirittura parla di un comprensibile nervosismo, «perché ora stiamo arrivando al dunque e vorremmo concludere, per il bene della città». De Magistris offre la sua versione dei fatti. Ricorda che De Laurentiis si oppose a un’offerta concreta (Marilù Faraone Mennella, ndr) per realizzare lo stadio a Ponticelli: «Mi disse che il Napoli avrebbe giocato sempre al San Paolo. C’è bisogno di un progetto serio. Dei venti milioni di cui ha parlato solo sette sarebbero destinati all’impianto, il resto a Filmauro e pubblicità. Sapete che cosa si fa con sette milioni? Giusto i bagni. Allora se è questa la cifra, ripeto, ci proviamo noi accendendo un mutuo al credito sportivo. Noi idee alternative ne abbiamo ma la priorità spetta a lui ed è giusto che sia così. Vorrei solo non passare alla storia come il sindaco di Napoli che ha svenduto un bene della città. Perché concedere lo stadio per 99 anni a venti milioni significa di fatto svendere lo stadio. Si dicono tante sciocchezze ma io sono una persona seria. Quest’estate sembrava che stessimo devastando il terreno di gioco con i concerti e invece non è successo nulla».

È il momento probabilmente più serio di una serata condotta col giusto mix tra giornalismo e intrattenimento da Anna Trieste che ha brillantemente superato la prova. Tutto giusto: il tempo (un’ora), le domande, la musica, il ritmo. Anche il sindaco è stato bravo, si è calato perfettamente nel format, ha persino concluso rivolgendo un mammt a Renzi («Domenica si fa male»). L’applauso finale e tante risate nel corso dell’intervista sono state il giudizio più eloquente del pubblico che ha resistito nonostante una temperatura caraibica e la quasi totale assenza di ossigeno (è saltata l’aria condizionata a causa delle luci): «Con queste luci più che un’intervista sembra un interrogatorio», dice de Magistris. Insomma, la formula (ideata da Anna Trieste) funziona, meriterebbe una platea più ampia (con tutto il rispetto il Cellar) e chissà che un domani al posto di de Magistris non possa esserci proprio David Letterman.
Massimiliano Gallo

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