De Laurentiis: «Io la domenica mi diverto, perché per una vita sono stato ossessionato dai problemi cinematografici che sono molto ma molto ma molto (ripetuto sette otto volte) più complicati di quelli del cinema. Arriva al termine di una serie di cazzate che si sono dette nel corso della settimana e in cui ciascuno crede che le sue parole siano il massimo della vita.
«Non offende mai nessuno ma chi sa leggere tra le righe coglie. Negli ultimi anni il calcio si è estremamente modificato senza che gli interlocutori siano cambiati come tessuto connettivo culturale. il calcio si è industrializzato. Prendiamo ad esempio il calcio in Inghilterra che ha una grande crisi e poi una rinascita grazie alla Thatcher. Non c’è nessuno che si soppone all’Arsenal per uno sviluppo urbanistico per un guadagano di due miliardi di sterline e allora sì che si può investire per la costruzione dello stadio. Se qui diventa una barzelletta avere una convenzione transitoria capiamo che abbiamo leggi fallaci che prestano il fianco a mille interpretazioni. Nemmeo Renzi ha capito che i sindaci devono essere divetati autentici manager. Soltanto a Roma ci sono quattro società da 300mila dipendenti.
Tu poiché non sei un manager vivi come una fatica anche il calcio che può essere una risorsa per la città. A un certo punto si capisce che dal punto di vista economico è perdente. Io invece su 12 bilanci io ne ho chiusi tre in passivo e nove in attivo. Dal 525esimo posto al 15esimo, abbiamo lavorato bene al di là dei vivai. Ho dato poco come vivaio anche se poi sono cresciuti calciatori come Insigne. C’è il mio impegno. Venti ettari. Li sto cercando tra Torre Annunziata, Pompei ed Ercolano, che sono un grande attrattore. Solo il veicolo di Pompei mi internazionalizza questo concetto. Sto investendo anche negli Stati Uniti dove le università maschili puntano sul football americano, ma il calcio è cresciuto molto tra le donne. Il Manchester City ha dovuto pagare 100 milioni di dollari per comprare la licenza femminile a Nyc. Sto cercando di comprare una licenza.
Torniamo in Italia e in Europa. Tre società quotate in Borsa (Lazio, Roma, Juventus), in Spagna c’è l’azionariato pubblico. Quante volte la città di Madrid ha rivitalizzato il Real? Quando sono arrivato, parlavo di stadio virtuale e i giornalisti non capivano. Ci riempiamo la bocca dicendo che i fan del Napoli sono 4,7 milioni e allora ddobbiamo rispettare tuti quanti, non solo quelli che vanno allo stadio.
Il cinema in America sta entrando in crisi ed è sostentuto solo dalla Cina che ha costruito 5mila schermi all’anno e ha docuto compare le catene delle sale americane. La tv ha scalzato il cinema. Una tv completamente diversa da quella generalista. Lì abbiamo la confluenza di Google, in sette anni d 30 a 370 serie tv. Se vai su Netflix te le vedi tutte lo stesso giorno.
Cina, India, Africa, Stati Uniti. Insomma non c’è più solo l’Europa. Dove stanno in Italia gli industriali del calcio? Ce ne sono in Inghilterra, in Germania e stanno crescendo in America. Il presidente è un imprenditore e ha un intersse di lucro come chi produce automobili con una componente creativa, artistica. Se io decido di farmi dire di sì, mi faccio dire di sì. Ho messo a disposizione del calcio Napoli tutti gli errori che ho commesso. Ho valutato le qualità che Sarri poteva avere nel bene e nel male. All’inizio quando le cose andavano male ho detto: colpite me. Il Napoli è una realtà viva e vivace, dev’essere una bandiera per questa città. Un rinascimento ci vuole per Napoli. Il governo deve capire che bisogna mettere al comando gente che hanno cultura d’impresa.