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De Laurentiis a de Magistris: «Non mi sembra che Napoli sia dalla parte del Napoli. Devi avere il coraggio di dire: sono interista e non mi interessa del Napoli»

De Laurentiis a de Magistris: «Non mi sembra che Napoli sia dalla parte del Napoli. Devi avere il coraggio di dire: sono interista e non mi interessa del Napoli»

De Laurentiis a ruota libera a margine del convegno alla Federico II. 

«Non posso avere una dialettica con il Comune, esiste una legge e abbiamo fatto i passi che la legge ci obbligava a fare, abbiamo con acume e senza negligenza scelto l’architetto che si occupa dello Juventus Stadium, perché dev’essere un archietto in grado di poter modificare in corso d’opera perché modificare uno stadio esistente non è facile. Mi dà fastidio quando, dopo aver parlato con ingegneri e architetti, mischiando riparazioni e integrazioni a miglioramenti di uno stadio che per altri tre anni ci deve accompagnare e dopo aver messo a disposizione soldi personali, il sindaco a una cena si mostra d’accordo e intrigato e ci lasciamo con strette di mano e abbracci. Ho fatto interviste a tanti architetti partendo da Napoli e poi a una serie di architetti stranieri e abbiamo coinvolto Zavanella.

Abbiamo presentato il piano di fattibilità accompagnato dal progetto. Non mi aspettavo quest’atteggiamento del Comune. Mi sono fatto dare il permesso da Zamparini per la licenza Uefa. Con la mia straordinaria capacità di non perdere le staffe sono andato avanti facendo finta che lo stadio ci fosse, comprando gicoatori nonostante i due concerti dell’estate. Abbiamo collaborato anche lì e ci siamo autoriconsegnati il campo soltanto dopo la prima di campionato. 

Non abbiamo potuto fare le nostre solite partite a Napoli, abbiamo dovuto rivolgerci a Nizza e Oporto. Non mi sembra che questa città sia dalla parte del Napoli, puoi anche stare contro de Laurentiis ma non contro il Napoli altrimenti deve dire: a me del Napoli non mi interessa nulla sono interista ma lo devi dire tu e tutto il consiglio comunale. Non mi inquieto, è un problema loro. Voglio vedere fino a che punto questa città i seguirà a livello istituzionale. 

In questo due anni ho perso cento milioni, non sono andato in Champions, chiudo quest’anno il bilancio in rosso, 12-15 milioni, non ho detto nulla perché la mia solidità economico-finanziaria me lo consente.

Sarri. ha portato un senso di disciplina interiore, una specie di professionalità applicata che crea responsabilità in tutti gli attori a lui vicini. I calciatori hanno subito una magnificazione del loro ruolo e delle loro capacità. Sarri sta sul pezzo con tanta virtuosità e tanta presenza. Gli allenamenti rispetto a prima si sono raddoppiati. 

Insigne e la Nazionale. Devo ringraziare Castellacci e Conte perché hanno dimostrato innanzitutto che si può vincere lo stesso senza gli infortunati. Non sono contro le convocazioni ma bisogna regolamentarle sia sul piano assicurativo che dei compensi che sono ridicoli. Loro hanno capito che se avessero continuato ad allenare Insigne, il fastidio avrebbe potuto dare complicazioni più serie. Tant’è vero che Lorenzo si è aggregato al Napoli solo martedì e senza quella potenza che aveva nella partita contro il Milan. 

Renzi. Non ho parlato con Conte e nemmeno con Renzi. Non ho bisogno di mamma Renzi per parlare col sindaco. È il sindaco che deve parlare con se stesso e chiedersi come giocare la sua partita.

Il Napoli mi ha sempre intrigato, da Reja a Mazzarri a Benitez adesso a Sarri. Ogni volta è diverso e in questo nel calcio c’è molto cinema. Io sono stato bravo a non ascoltare le sirene, avrei potuto guadaganre 98 milioni con le cessioni. I giornalisti appoggiano i procuratori.

Alternativa allo stadio? Giocare al San Paolo per poter costruire nei tempi che occorrono una struttura altrove. È dificile investire 3-400 milioni di euro non solo per lo stadio ma per tutto il contorno. Ho trovato 47mila metri quadri di area commerciabile dove voglio realizzare anche una clinica per il benessere dello sport. 

Napoli favorito scudetto? Mi fa pensare che il fatturato non conti nulla e che il calcio è malato. 

Infront? Quello che penso della vicenda Fifa e Uefa, ho sempre denunciato. Voi mi avete fatto da sponda? No.  

Non chiedo lo stadio per domenica perché a suo tempo abbiamo avuto una proroga. Non puoi mettere in crisi un sistema che ha il budget già avallato.

Domenica sarà decisiva la lucidità dell’allenatore nel mettere in campo la formazione.
 
Del clima politico non mi interesso anche se sono garbato nei loro confronti, so che hanno mani legati da lacci e limiti come funziona tutto in Italia. Gioisco perché se il Napoli calcisticamente gioisce, sono contento anche io. Godo del lavoro fatto finora.

Conosco Della Valle, sia Diego che Andrea, perché siamo soci, ognuno di noi nella sua società calcistica è padrone. La nostra conversazione è rara. Io non conosco la Fiorentina e viceversa.

Faccio le corna, l’anno scorso Insigne si fece male

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