Gestire un glorioso circolo come la Canottieri Napoli che, a detta di Adriano Gaito, ha ormai un giro d’affari che si aggira sui 3/4 milioni di euro (fino al 2013 era la metà, il che è molto strano che in un anno sia raddoppiato), richiede doti manageriali di pluriennali gestioni aziendali, di continui controlli economici e finanziari su quanto viene speso, e confrontato con un “vero budget”; non con i budget che sono presentati solo in bacheca e mai inviati, come si dovrebbe, a tutti i soci che intendono partecipare all’Assemblea. Con chiare note esplicative a chiarimento degli importi e dei maggiori scostamenti tra l’effetivo speso ed il previsto.
I bilanci preventivi come i consuntivi sono sempre stati preparati per una platea che di bilanci non capiva assolutamente nulla. Il bilancio è un documento molto complesso, con una terminologia astrusa per i non addetti ai lavori, che sintetizza dodici mesi di attività economica, ed una fotografia degli aspetti finanziari di un attimo, che è il 31 dicembre.
Quando in prossimità dell’assemblea che doveva approvare il bilancio consuntivo si andava in segreteria a chiedere copia del bilancio, si otteneva e si ottiene tuttora un cortese diniego, preceduto da un “ma che ci devi fare con il bilancio?”. Perché non è stato mai possibile averne copia, cosa si è voluto nascondere? Si può solo supporre cose gravi che i soci non devono conoscere!
Ottenere un prospetto con la movimentazione annua del numero dei soci, per conoscere il numero e la loro composizione tra le varie categorie, ci sono voluti due anni. Alla fine ne hanno tirato fuori uno, che mostrava che oltre 150 soci, a vario titolo, non pagavano alcuna quota sociale. Gente che frequenta regolarmente, ne gode tutti i benefici, e non paga alcuna somma. I quarantennali, come i vincitori di una qualsiasi medaglietta.
Lo statuto andrebbe cambiato ed eliminati tutti i “privilegi”; a qualsiasi titolo il socio che frequenta deve pagare una quota di partecipazione alle ingenti spese del circolo; che per una grandissima parte sono relative allo sport.
I fondatori come gli ordinari, in assemblea dovrebbero esprimere solo un voto.
La grave situazione finanziaria che si è venuta a creare, che ha portato alle dimissioni del presidente e del consiglio, è frutto tanto
1- di anni di indifferenza verso i tantissimi soci non paganti, (556.000€ circa al 31/12/2013) ignorando quanto previsto e dettato dallo statuto, buttando la “polvere sotto il tappeto” e creando addirittura un “fondo svalutazione crediti verso soci morosi” come se il circolo fosse una spa. La stragrande maggioranza dei soci ignora cosa sia un fondo svalutazione, non capisce che l’altra faccia della medaglia di un fondo, sono dei costi. Costi come stipendi, contributi, elettricità. Soldi che potevano essere destinati a fini sociali. Lo statuto prevede l’espulsione dei morosi, cosa che non è stata mai fatta. Dopo decenni, quando la polvere ha fatto esplodere il tappeto, ora se la prendono con i soci morosi, colpevoli del dissesto finanziario;
2 – quanto di spese come la ristrutturazione della facciata del circolo per il centenario, che l’Assemblea non avrebbe mai approvato se avesse saputo che sarebbe aumentato di molto l’indebitamento verso le banche.
3 – e infine è del tutto evidente che il circolo non ha sufficienti mezzi finanziari per la partecipazione al campionato di serie A della pallanuoto.
Gigi Romano
Il Circolo Canottieri Napoli non ha mai inviato il bilancio ai propri soci e in segreteria non lo forniscono
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