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La crisi della Canottieri / Basta paternalismi, le gestioni devono essere manageriali

La crisi della Canottieri / Basta paternalismi, le gestioni devono essere manageriali

Apprezzo lo scritto di Carlo Franco che mi sembra ben tarato su quanto è avvenuto in ocasione dell’assemblea del sodalizio. Non condivido completamente il riportare in auge una vecchia diatriba ormai superata: sport contro mondanità. Da anni i circoli hanno perso la vita sociale intesa come frequentazione. La società è cambiata. Anche lo sport è cambiato e la Canottieri deve adeguarsi alle nuove abitudini. Proseguire nella tradizionale via del “paternalismo” che ha imperato nelle gestioni dei circoli è ormai impossibile. Le nuove gestioni devono essere ispirate alla managerialità di chi svolge tale ruolo professionalmente. I consigli direttivi devono scegliere (da indicazioni assembleari) la politica del club e poi i tecnici devono operare per il dovuto conseguimento. Oggi non è più possibile gestire bilanci di 3/4 milioni di euro, con attività diversificate nei vari campi dello sport e della socialità, senza operare a pieno tempo, anzi svolgento altri impegnativi mestieri o professioni. Da ciò derivano tutte le “incomprensioni”
Adriano Gaito (past president del Circolo Canottieri Napoli)

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