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Due manite in poche ore. Dieci babà serviti con amore

Due manite in poche ore. Dieci babà serviti con amore

E insomma due manite in poche ore per salutare gallici e laziesi con riguardo a quest’ultimi solo magra compensazione dello smacco patito alle idi dell’ultima sciagurata stagione, che poi a vedere com’è andata a finire capire mai possiamo il vantaggio del calcio tutto italiano a racimolare cotante magre figure in tempi di perestroika e disoccupazione galoppante, proprio di fronte ai tiranni teteschi dello spread a loro uso e consumo capaci persino di cambiare il regolamento in corsa non appena si impossesseranno del semestre bianconero di presidenza europea, occhio allo Scialche in Europa League e poi vedrete.

Ma per un lunedì, forse, bene fa il tifoso a baipassare a tu per tucurt polemiche e ipotesi pluto massoniche comunque in ogni caso sempre corroborate da arbitraggi quanto meno dubbi in favore della Juve o della Inter di turno, e gongolarsi estasiato nella poltrona della domenica sera non solo e soltanto per i dieci babá serviti con amore alle gentili ospiti del fine settimana, praticamente il doppio dei punti realizzati dai nostri presunti connazionali in quello strano gioco che si fa con il super santos ovalizzato, ma soprattutto perchè la catena di montaggio teorizzata dal capo reparto sfumacchiante sembra aver fatto davvero breccia nella testa dei ragazzi, si matura sempre insieme tra colleghi e guai a pensare solo ai premi produzione.

Ovvio che non sempre saranno servite simili scorpacciate agli affamati tifosi azzurri, ci mancherebbe, gli avversari contano eccome e i blasoni vanno a farsi friggere davanti alla solidità e alla competenza delle nuove realtà calciofile (Sassuolo docet), ma con ottimismo sembra davvero possibile guardare all’ennesimo giorno del giudizio contro la balbettante Rube di inizio stagione, insistendo ovviamente con la entusiasmante trazione anteriore ammirata ieri e che forse, quando il pick and roll contro avversari oggettivamente meno quotati non ne voleva sapere di entrare, ad averla varata prima pipita sarebbe già capocannoniere della stagione pure con altri quindici rigori spediti a Orsolona ai guantai.

Chi coraggio non ha, il tifoso lo sa bene, non si corica con le femmine belle e vade retro solo pensare di risparmiarsi a fine gara per conservare energie e non infierire sugli avversari, ogni lasciata é persa diceva mammá e comunque quando si è in ballo conviene sempre ballare, inutile in altri termini passare la domenica mattina all’orto botanico senza prenotare il tavolo migliore add ‘a figlia do marenaro. E per una volta sembra averlo capito anche Dela, figuriamoci il tifoso. Adesso però è tempo di sciabolare sciampagna non solo a san Gennaro, ma alla vigilia di tutte le trasferte: i sogni di gloria azzurri sono molto più preziosi di una inutile collezione di barchette.
Otto Tifoso

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