Presidente perennemente poco amato, tifosi disamorati che lo accusano di aver disertato la campagna acquisti, Champions League persa ai preliminari e probabile record negativo di abbonamenti. La novità è che non stiamo parlando del Napoli di De Laurentiis, ma della Lazio di Claudio Lotito, un presidente che ha una storia molto simile a quella del patron della Filmauro. A differenza del nostro, il presidente laziale non ha rilevato la Lazio dal fallimento ma si è sobbarcato – grazie a una diluizione sì, ma ci mancherebbe pure – i debiti della gestione Cragnotti che aveva portato alla vittoria di uno scudetto, una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea, tre coppe Italia e due Supercoppe italiane, oltre a una finale di Coppa Uefa, per poi aver lasciato i tifosi a un passo dal baratro. Ci pensò Lotito a rilevare la società, nel luglio del 2004, guarda caso cinquanta giorni prima dell’inizio dell’era De Laurentiis.
Se con De Laurentiis c’è stata una iniziale luna di miele tra lui e il pubblico di Napoli – che è andata progressivamente a scemare contestualmente al progressivo miglioramento della squadra -, a Roma sponda laziale questa luna di miele di fatto non c’è mai stata. Le accuse mosse a quello che oggi è un uomo forte della Federcalcio sono più o meno le stesse mosse a De Laurentiis: innanzitutto quella di non essere tifosi, poi di anteporre le esigenze di bilancio a quelle di vittoria. Anche i trofei vinti dai due sono gli stessi: due Coppe Italia e una Supercoppa italiana, il Napoli ha fatto meglio in Europa con un ottavo di finale di Champions e le semifinali di Europa League. Qualche differenza c’è, soprattutto nei rapporti con la cosiddetta tifoseria organizzata. Lotito ha chiuso sin dall’inizio ogni rapporto con loro, ha subito minacce di ogni tipo e gira con la scorta.
Ma veniamo al punto. Il punto è che la Lazio va incontro al record negativo di abbonati, proprio nell’anno successivo alla conquista del terzo posto (a Formello quando festeggiarono la vittoria sul Napoli non mancarono i cori contro Lotito) e alla finale di Coppa Italia persa contro la Juventus. Per ora le tessere sono 12.300, come riporta il Corriere dello Sport. Il rischio di battere il record negativo del 2010-2011 (12.877) è alto. A Lotito viene imputato il mancato rafforzamento della squadra che non avrebbe permesso il superamento dei preliminari di Champions e anche un aumento dei prezzi del 10% rispetto all scorsa stagione. Due anni fa, dopo la finale-derby di Coppa Italia vinta grazie al gol di Lulic, vennero sottoscritti 23mila abbonamenti. Adesso, la prospettiva di prenderle da Dzeko e Salah tiene i tifosi della Lazio ancorati al divano.