La bestialità del tifo non va mai in vacanza. Ce ne siamo accorti molto presto in questa estate 2015, sin dagli scontri in occasione dell’amichevole Bologna-Spezia. Scontri avvenuti sotto gli occhi delle forze dell’ordine che cercavano di riportare la calma come potrebbe fare qualsiasi comune cittadino. Anche i tifosi del Napoli sono stati protagonisti degli scontri estivi a Nizza, in occasione dell’amichevole con i francesi. Storie di mondo ultras: noi gemellati col Genoa e loro con l’Inter. Nulla di clamoroso, per fortuna. E non è mezzo gaudio sapere che anche a New York City l’altro giorno se le sono date di santa ragione in un pub prima del derby tra i New York Red Bulls e il New York City.
Checché ne dica l’Osservatorio per le manifestazioni sportive – i dati assicurano una diminuzione di scontri – la realtà è che gli stadi sono sempre vuoti e chi li frequenta sa bene che le tifoserie organizzati le curve sono santuari intoccabili. A noi che il calcio italiano sia in mani agli ultrà, come disse Fabio Capello tanti anni fa, sembra abbastanza pacifico.
Ieri mattina la bestialità del tifo è tornata a fare capolino. Lo ha fatto ad Anzio, dove abitano i genitori di Romagnoli il giovane difensore della Roma venduto al Milan per la considerevole cifra di 25 milioni di euro (30 con i bonus). Ieri mattina – come riporta il sito www.laroma24.it – all’esterno dell’abitazione sono comparse due scritte non propriamente simpatiche: “Romagnoli laziale presto il tuo funerale” e “Romagnoli come Zanardi” in riferimento al pilota di automobilismo e volto noto della tv che perse le gambe in un incidente a Daytona.
Queste scritte ovviamente possono essere frutto di qualche singolo sbandato. Preoccupa di più la reticenza che tanti club continuano a mostrare quando si tratta di denunciare le connivenze tra i club e le tifoserie organizzate, come denunciato più volte dal ministero dell’Interno.