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Vedi Mascherano e Iniesta incitare i compagni dalla panchina e capisci perché il Barcellona è mas que un club

Vedi Mascherano e Iniesta incitare i compagni dalla panchina e capisci perché il Barcellona è mas que un club

Mas que un club. Te ne accorgi quando in panchina, mentre la squadra è sul 4-4 dopo essere stata in vantaggio per 4-1, se ne stanno in piedi a incitare i compagni monumenti quali Iniesta e Mascherano. Mentre un altro, non proprio un monumento ma comunque importante, come Pedro incoraggia Rafinha che è uscito dal campo dopo aver giocato al posto suo. È il Barcellona, squadra che stasera si è aggiudicata la Supercoppa europea al termine di una sfida emozionante contro il Siviglia di Emery. Lusi Enrique è al quarto titolo consecutivo. Mentre il Barcellona ha conquistato la quinta Supercoppa europea della sua storia (ha eguagliato il Milan) e porta a casa il trofeo originale.

Una finale che il Napoli ha accarezzato prima di essere eliminato in semifinale dal Dnipro. Seconda Supercoppa interamente spagnola dopo il Real-Siviglia dello scorso anno vinta dai madrileni di Ancelotti per 2-0. 

Si gioca a Tbilisi, in Georgia. Pronti via, due gol in sette minuti. Entrambi su punizione dal limite dell’area: Banega con un destro a giro che sorprende Ter Stegen (fallo di Mascherano che viene ammonito) e Messi di sinistro più o meno dalla stessa posizione. La “pulce” raddoppia, ancora su punizione, stavolta da più lontano al 16′. Il Siviglia raramente tocca palla (alla fine il possesso sarà 66 a 34 per la squadra di Luis Enrique) e si rende pericoloso solo una volta attorno al 40esimo ma la difesa sbroglia. In precedenza a Suarez viene annullato un gol regolare. Sul finire di tempo è lo stesso Suarez, dopo essersi divorato un gol, a recuperare il pallone e a servire deliziosamente al centro per Rafinha che da solo davanti a Beto non sbaglia. Rafinha è stato preferito da Luis Enrique a Pedro nel tridente offensivo: Neymar ha gli orecchioni.    

Il Siviglia schiera in difesa Rami mentre Ciro Immobile è in panchina.

Nella ripresa la partita sembra chiusa al sesto minuto. Erroraccio difensivo del Siviglia e Busquets serve Suarez solissimo davanti al portiere, pronta girarta di destro e gol. A quel punto il Barcellona si addormenta. Prima su un cross dalla sinistra che Reyes gira in rete pressoché indisturbato in area. Poi su un altro cross, sempre dalla sinistra, Mathieu placca Vitolo ed è rigore: Gameiro insacca ed è 4-3. Nel frattempo, sul 4-2, i blaugrana sono costretti a rinunciare a Iniesta per infortunio. Il capitano esce dal campo zoppicante e al momento del cambio della fascia dà un bacio a Messi. Al suo posto un insicuro Bartra.

Per il Siviglia entrano Immobile e Mariano (in precedenza era stato il turno di Konoplyanka). Ed è proprio Immobile a rubare palla a un imbambolato Bartra e a mettere in mezzo nell’area piccola per Konoplyanka che segna il 4-4. Incredibile.  

Ai supplementari gioca quasi solo il Barcellona. Luis Enrique sostituisce Mascherano con Pedro. Ed è proprio il calciatore che sta per trasferirsi alla corte di Van Gaal al Manchester United a segnare il gol decisivo. Ancora una volta tutto nasce da un punizione di Messi al limite dell’area: tiro respinto da un braccio in area di rigore, l’arbitro fa giocare (era rigore), Messi colpisce rasoterra e su respinta del portiere Pedro è il più lesto. 5-4 a cinque minuti dai calci di rigore.

Il Siviglia ha ancora il tempo per divorarsi due gol: uno di testa in area, l’altro di Rami che solo davanti alla porta colpisce di ginocchio un assist forte di Immobile. La palla va fuori. Il Barcellona vince.

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