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Chi ha la fissa di Benitez non siamo noi rafaeliti (basta leggere i giornali)

Chi ha la fissa di Benitez non siamo noi rafaeliti (basta leggere i giornali)

Come giustamente ha scritto il Ciuccio: per due anni gli ideologi non siamo stati noi, o comunque non solo noi. E la conferma la abbiamo ogni giorno leggendo i quotidiani napoletani (vi risparmiamo quel che viene detto nelle radio o sui social, in fondo è domenica di mare). Non c’è articolo della stampa napoletana che non porti con sé un riferimento – implicito o esplicito – a ’o chiattone, l’uomo che ha devastato il Napoli lasciandolo ormai boccheggiante ai margini del calcio non diciamo europeo ma italiano e che ora è stato chiamato a risollevare le sorti dello Sporting Piovarolo.

Non recuperiamo quel che è stato pubblicato nei giorni scorsi per carità di patria. Basta oggi. Come saprete, ieri c’è stata la visita del neoallenatore del Napoli Maurizio Sarri (che è anche il nostro allenatore, fatevene una ragione!) al centro di Castel Volturno. Visita cui hanno fatto seguito i due tweet “sovietici”, con tanto di elogi. 

Ecco come i quotidiani oggi riferiscono della visita. Il Mattino (il quotidiano che ci ha invitato a riporre la bandiera di Benitez nel cassetto), lo scrive subito, in prima pagina: “Sarri, la rivoluzione dell’anti-Benitez. Castel Volturno? Perfetto”. L’articolo comincia così: “Certi fantasmi svolazzano ancora su Castelvolturno, c’è poco da fare. Maurizio Sarri è assai diverso da Rafa Benitez. Eppure le sue parole di esordio da allenatore del Napoli, passate al setaccio dal twitter del Napoli, sembrano avere proprio lo spagnolo come destinatario occulto… (seguono i tweet del Napoli)… Ecco, una gran bella picconata al passato: perché non sembra un caso che le sue primissime frasi fatte solamente cinguettare dal tecnico azzurro abbiano come obiettivo quello di esaltare il quartier generale del club azzurro, che troppe volte il buon Rafone ha messo pubblicamente alla gogna, lagnandosi della sua inadeguatezza strutturale”. E si conclude così: “Di sicuro, ha escluso da subito la possibilita? di restare nel resort di Castelvolturno. Praticamente casa e lavoro. Un altro muretto, il secondo, che piazza tra se? e il suo predecessore”. E poi gli ossessionati saremo noi. 

Su Repubblica Napoli Pasquale Tina dà però un dolore ai colleghi che finalmente stanno prendendo fiato dopo due anni di Rafa che, diciamo così, non era molto colpito dalla presenza o meno della stampa. Lo fa in una parentesi: “ma la moglie non si trasferirà in pianta stabile”. Repubblica non fa paragoni col passato se non per sottolineare – lo fanno quasi tutti – la differenza tra l’accoglienza trionfale di due anni fa di Benitez a Castel Volturno quella di Sarri piuttosto low profile.

Lo scrive anche Monica Scozzafava nel suo corsivo sul Corriere del Mezzogiorno così titolato: “Dall’elicottero al minivan effetto spending review”. Scrive così Scozzafava: “C’è chi arriva a Castel Volturno in elicottero e chi invece si accontenta di un minivan. C’è chi guarda con distacco un centro sportivo confinante con la Terra dei fuochi. E chi ne apprezza anche i difetti. Questione di palmares, direbbero i puristi del calcio. Di cultura, di spessore e di esperienza. Rafa Benitez, due anni fa era stato accolto in pompa magna. (…) Poi, però, quel centro sportivo era stato etichettato come inadeguato. E, allora: un ufficio più grande, un campo in più e lavori di ristrutturazione dei locali che avrebbero dovuto ospitare il suo staff. Finanche una sala ristoro per i calciatori, stressati dalla fatica degli allenamenti. La fatica per Sarri è tutt’altra cosa. Ha un significato diverso. Ed è la prima cosa che ha promesso a De Laurentiis. Sudore e corsa. Attaccamento e senso di appartenenza. Non avrà bisogno della sala ristoro, e gli occhi gli si sono illuminati quando ha visto il suo ufficio. Quello che Rafa snobbava, Sarri ha apprezzato. Tutto è relativo. Probabilmente a Empoli disponeva di una stanzetta dignitosa e soprattutto funzionale, passare ad un ufficio con tanto di bagno e antibagno gli sarà sembrato il paradiso. E al buon Aurelio sarà sembrato davvero di aver voltato pagina”. Aggiungendo che Sarri a De Laurentiis chiede una sola cosa: la tutela.

E su quest’ultima frase siamo perfettamente d’accordo.

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