Napoli-Cesena 3-2, le pagelle a cura di Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia
ANDUJAR 5,5 – Qualche incertezza come nella parata difficoltosa sulla rovesciata di Brienza che l’aveva sorpreso. Non ha dovuto fare granché. Si inchina ai due gol di Defrel che calcia liberamente in porta.
Quando hai la difesa schierata non ti aspetti che consentano all’avversario di fare gol. O no? – 5,5
MESTO 5 – In campo al posto di Maggio. Se la cava senza molti affanni, ma Carbonero sul suo lato è un pericolo costante (nel primo tempo). Qualche spunto veloce in attacco, ma non c’è intesa con Callejon. Un paio di cross non male.
Ma sai che Carbonero non è niente male? Perché non ci facciamo un pensierino? Detto questo, Mesto se l’è cavata egregiamente, per me – 6
ALBIOL 6 – Gioca spesso di anticipo. Notevole la chiusura sul contropiede del Cesena al 76’. Defrel gravita sul centrodestra e lo lascia alle cure di Koulibaly.
Albiol che gioca di anticipo e chiude sul Cesena è talmente bello che se non pensassi che questa dovrebbe essere la normalità gli darei 8 – 6
KOULIBALY 6,5 – Il più impegnato dei difensori perché sul suo lato gravita spesso Defrel in serata di gloria (due gol senza che lo marchi nessuno). A sorpresa va anche avanti. Svirgola il tiro dal limite del Cesena (28’). Salva su Carbonero sulla linea del limite (36’). Copre e non fa tirare Defrel (41’). Qualche volta, impetuoso e impreciso. Stronca una fuga del terzino Volta e si becca il “giallo”. Era diffidato, non sarà disponibile per la prossima.
Ha fatto tutto il suo in maniera più che degna. Eppure, ogni volta che passava palla indietro lo fischiavano. Che è, mo’ la terza gamba di Koulibaly non vi piace più? Ve lo farei incontrare nello scuro, a Koulibaly. Po’ verimm’ – 7
GHOULAM 6,5 – Deve affrontare Tabanelli che è un colosso di 1,92, ma è sempre l’azzurro a spingere di più, quasi costantemente in proiezione offensiva. Numerosi i cross, spesso taglienti ma non sfruttati. Va al tiro clamorosamente fuori (78’), stanco di passare la palla e col Cesena chiuso. Buone chiusure anche su Defrel nella ripresa quando l’attaccante francese gioca più sulla destra.
Se nessuno utilizza quelle dolcezze di cross è chiaro che poi si sfotte e butta la palla al vento – 7
JORGINHO 6 – Più nel gioco di altre volte, ma deve spesso subire la fisicità di Cascione. Buoni inserimenti offensivi. Un gran passaggio ad Hamsik, stoppato al tiro. Disinvolta gestione della palla.
La disinvoltura è dote di altri tempi. Sempre piaciuta – 6
DAVID LOPEZ 5,5 – Gioca molti palloni, come al solito. La qualità non è eccelsa, però si fa sentire a centrocampo. Spesso in pressione su Brienza che però ha scatto e giravolte che mettono in difficoltà l’azzurro. Perde qualche pallone di troppo.
Lopez il pallone non lo sa tenere. Sa giocarlo, sa dirigere le azioni, sa fare cose pulite e poco appariscenti, ma non chiedetegli di fermare quella palla e tenerla a lungo perché non lo sa (ancora) fare – 6
CALLEJON 5 – Titolare inamovibile, per muoversi si muove, ma senza troppa lucidità. Un’altra delle sue ultime partite grigie. Un paio di volte sorpreso in offside. Cerca il tiro e non lo trova. Spesso in ritardo sul pallone.
Nun fa nient. Va bene così – 5
HAMSIK 6,5 – Non una grande continuità, ma a scatti è brillante, come sul rapido tocco per il secondo gol di Mertens. Cicca clamorosamente la palla dal dischetto mancando la rete della tranquillità (70’). Molto impegno nel districarsi fra i centrocampisti cesenati. Esce all’83’.
Fuori forma, stanco. Eppure quei momenti di lucentezza fanno sparire d’incanto la papera sotto rete. Ah, l’amour – 6
INSIGNE 6 – Entra per Hansik e ne prende la fascia di capitano. Guizza, gioca sull’esterno e in mezzo, impegna continuamente i difensori romagnoli e, nel finale, è abile a tenere palla per proteggere il minimo vantaggio.
Scassa tutt’ cos’. Oh, quanto mi diverte vederlo giocare non si sa – 6
MERTENS 7 – È il trascinatore dell’attacco. L’offensiva azzurra pende tutta sul suo lato per le combinazioni con Ghoulam. Punta sempre l’uomo, lo salta, qualche volta deve arrendersi al raddoppio di marcatura. Segna un gol di rapina nell’area piccola dopo il “liscio” di Volta. Scambio stretto con Hamsik e secondo gol. Nel conto anche l’assist per il gol di Gabbiadini. È un continuo pericolo per la difesa del Cesena costringendo gli avversari a salvataggi affannosi. Nel finale pretende troppo, cerca ancora il gol, ma è stanco. I tiri gli vengono murati facilmente. Decimo gol in stagione, sei in campionato. Seconda rete consecutiva dopo il gol di Parma. Sostituito, esce tra gli applausi.
Una grinta pazzesca. Una corazzata in campo composta da un uomo solo. Tarchiatello, col petto in fuori e le braccia un po’ impostate ma penzoloni lungo il corpo, con i gomiti leggermente all’infuori, cammina per il campo con fare da scugnizzo come se lo dominasse tutto. Se ne fotte dei fischi, degli applausi, di tutto ciò che non è verde dell’erba e rotondità del pallone. Si esalta ed esalta i suoi. Omm. Meraviglia. Forza – 10
GARGANO s.v. – Entra negli ultimissimi minuti per Mertens (89’). Il Cesena tenta ancora qualche guizzo offensivo e c’è bisogno di copertura. Ma deve far poco. Più in attacco che a centrocampo.
Al posto di Mertens, ieri, poteva entrare solo quel gran cuore di Gargano. Chiunque altro sarebbe stato un anatema – s.v.
GABBIADINI 6 – La sufficienza è per il gol. Undicesimo in maglia azzurra, sei reti nelle ultime nove partite (cinque in campionato). Era andato a segno anche l’ultima volta, a Parma. Non riceve molti palloni e l’esperimento da centravanti puro merita un’altra prova. Sigla il centesimo gol del Napoli in questa stagione, poi Mertens farà 101 (104 i gol nella stagione passata). Al 66’ lascia il campo a Higuain.
Un attaccante adda signà. E nei momenti più difficili. Lui lo fa quasi sempre. Ieri lo ha fatto. E ieri era difficile assai – 6,5
HIGUAIN s.v. – Aveva mal di schiena e viene subito colpito da Capelli (ammonito). Un paio di aperture per Callejon e poco altro. Alla fine vola qualche fischio.
I fischi a Higuain appena mette piede in campo sono MERDA. E lo dico con il cuore di mamma: ho ancora negli occhi le lacrime di mio figlio. Che, tra l’altro, a sei anni, ieri appena lo ha visto scaldarsi ha detto “Forza Higuain!”. Eccheccazz – s.v.
PECCHIA 6 – Sostituisce in panchina Benitez squalificato. Propone l’inserimento di Higuain per Gabbiadini vedendo le difficoltà di Manolo come prima punta. Ci può stare, direbbe Benitez. Bene l’intuizione di impiegare Insigne per Hamsik forse stanco e Lorenzo dà vivacità in attacco nel finale giocando anche per tenere palla e far scorrere il tempo. Col Cesena che, pur stanco, inserisce una punta in più (Rodriguez) e cerca nel finale la sorpresa, fa entrare Gargano per Mertens. Ma i romagnoli sono stanchi e l’uruguayano non deve mordere caviglie.
Pecchia sulla nostra panchina ci sta benissimo. Mi trasmette amore, competenza, modestia e voglia di imparare e crescere. È l’emblema del “progetto”. Mi è piaciuto come li esortava ad avanzare e a tenere palla, come li guardava giocare, l’amore che aveva negli occhi, la paura, anche, perché senza paura non vai da nessuna parte. Pecchia sì, lo voglio. E comunque Benitez dietro quel foglio azzeccato sul vetro era poesia.
Mo’. Abbiamo giocato 57 partite e in tanti si sono sempre lamentati perché il bel gioco non bastava, che bisognava vincere, poco importava costruire centoventisette occasioni gol se poi ne infilavamo in porta solo 5. Adesso siamo diventati tutti di bocca buona. Quindi non basta che il Napoli ha dovuto giocare un intero campionato con la pistola puntata alla tempia, no, (provateci voi a fare il vostro lavoro sommersi dalla merda) adesso, dopo l’esclusione dall’Europa League, non basta vincere contro il Cesena, bisogna fare il bel gioco, adesso. In un San Paolo dove arrivano fischi al Pipita (e non dalla curva, o comunque non solo) e applausi al gol della squadra ospite. Voi non state bene con la testa. Fatevi curare. Ammesso che chi ha applaudito al gol del Cesena sia ancora in giro, stamattina. Io mi chiuderei con la testa nel bagno. Per qualche giorno. Sperando che qualcuno tiri lo sciacquone per lavare l’onta. Tre punti ci volevano e tre punti abbiamo avuto. Io, che sono abituata a non vincere, che mi ricordo a stento il secondo scudetto e che ho ancora una vita davanti, me li tengo stretti e aspetto le prossime due. Sempre Forza Napoli. Voi che avete applaudito quel gol siete la schiuma della gente – 6
Mimmo Carratelli e Ilaria Puglia