Vediamo un po’ se vi riconoscete nel personaggio: in uno slancio di ottimismo da far impallidire Tonino Guerra e tutta l’Euronics, avete investito parte del fondo università di vostro figlio (tanto quello è già assai se passa il secondo anno di perito industriale), per prenotare i biglietti della Finale di Europa League, quando il Napoli ancora stava agli Ottavi e giocava contro la Dinamo Mosca.
Avete utilizzato per la prima volta nella vostra vita la Carta di Credito su internet! Quella cosa che tenevate nascosta sotto chiave da prima dell’Euro, immacolata e sacra più di una reliquia di Giovanna d’Arco. Sudando a mo’ di chirurgo che opera d’urgenza all’aorta con un coltello da cucina, avete inserito i dati della Mastercard, condita con aglio e sale per scaramanzia. Per esorcizzare la paura della sicura clonazione, vi siete ubriacati e siete scesi in mutande giù al palazzo, gridando: “L’ottimismo è il profumo della vita! E chi t’è viecchij, Gianni!”, dedicando un pensierino al presidente di quella Juventus, sconfitta ormai 27 anni fa, in occasione dell’ultimo trionfo in Europa. Parliamo di un’epoca lontana, in cui ancora eravate bambini e i sogni superavano di gran lunga i #chitemmuort!
Poi, in un giorno di fine marzo, con la primavera alle porte, l’UEFA vi ha comunicato che avevate vinto alla lotteria! E chi se ne fotte del SuperEnalotto? Finalmente, per la prima volta in vita vostra, avevate vinto! Due biglietti della Finale di Europa League, per la modica cifra di 260 €, più altri 20 di spese di spedizione!
E allora festa nel quartiere! Tutta la famiglia invitata a pranzo, per mostrare a tutti l’email di conferma, mandata proprio da quelli della UEFA che hanno scritto un sacco di cose in inglese che chi le capisce?!
Trascorso quasi tutto il mese di aprile, complice una partita del Napoli a Wolfsburg che neanche i tre Segreti di Fatima riuscivano a prevedere, la vostra impazienza di possedere fisicamente i tagliandi cresceva a vista d’occhio. La frase ricorrente ad ogni ritorno a casa, era: “Cunce’, fosse arrivato o’ currier’?”. Alla fine, vostra moglie si è convinta che stavate aspettando una spedizione di stupefacenti dalla Colombia, vista l’ansia dell’attesa.
Finalmente, in un mattino come tanti, illuminato da un raggio di sole, si è materializzato il corriere DHL che, con una punta di invidia vi ha urlato “Signor Gargiulo, hanno arrivati i biglietti della Finale di Europa League!”. Azz, W la privacy, avete pensato! Un plico giallo, anonimo, sigillato, e questo sa che ho ordinato i biglietti della finale! E, mentre il corriere vi intervistava, chiedendovi dettagli sul prezzo, sulle emozioni provate ad aver sverginato la carta di credito e su come pensate di arrivare a “Vassavia”, voi ringraziavate il vostro sano senso di pudore contadino che vi ha impedito, dopo tanti #pariespari, di ordinare un vibratore massaggiante taglia XL su internet, perché poi sempre lo stesso corriere l’avrebbe consegnato!
Così, dopo tante peripezie che te li fotti Ulisse, Penelope, Telemaco Mediaset Premium, i Froci e tutta la banda, finalmente siete rimasti soli: voi e i biglietti della Finale di Europa League! E un brivido vi ha percorso la schiena, come se aveste vinto la finale di X-Factor con la cover di una canzone di Rosario Miraggio.
Biglietti della Finale di Europa League, Categoria 1, #annanzattutt, vicini alla tribuna VIP: un sogno! Non vi vergognate ad ammetterlo, tanto l’hanno fatto tutti. Quei biglietti li avete annusati e accarezzati sulla musica di Ghost, odorati, spogliati della loro busta e rivestiti. Li avete portati fuori a cena, gli avete cantato una serenata posteggia style, li avete messi a letto la sera, gli avete sussurrato le frasi dolci e ci avete fatto pure l’amore. Ma con delicatezza e coccole, come si fa con una donna amata davvero, non con la foga e quella punta di disprezzo che usereste con la D’Amico, dopo aver assistito a un dopopartita di Sky Calcio Show, con tanto di intervista a Benitez.
Un flirt da 9 settimane e mezzo, con una coppia di biglietti di Europa League e siete tornati ad amare!
Poi, come tutte le storie più belle, è arrivata la fine, nel modo peggiore possibile.
Vi svegliate e, ogni mattina, l’incubo è sempre lo stesso: in finale, a “Vassavia”, ci vanno Siviglia e Dnipro! Sì, il Dnipro! Cunce’, il Dnipro!!! E come smettere di piangere, Cunce’?? Pure Venditti lo diceva. E lui, col Dnipro, non ci aveva mai perso!!
I biglietti che avete amato più di tutto, si sono trasformati in un lutto, in un ingombro di cui disfarsi al più presto. Peggio del vaso da notte autografato da Luigi XVI, lasciatovi in eredità dal vostro bisnonno!
Il problema è che, come voi, altri diecimila napoletani stanno provando a fare la stessa cosa: vendere quei stramaledetti biglietti. Siete vittime di un fenomeno di bagarinaggio involontario planetario di dimensioni spropositate. E pensare che, se il Napoli fosse andato in finale, quei biglietti non li avreste venduti neanche in cambio di una villa in Via Olgettina, con tutte le Olgettine dentro! E pensare. Pensare. Voi ci pensate e…Cunce’, scusa, ma mi viene da piangere!
Ancora con le lacrime agli occhi, ecco i migliori metodi per disfarsi dei biglietti della Finale di Europa League e (forse) recuperare qualcosa.
1) Baratto.
L’antico metodo del baratto (sfruttando i luoghi comuni, com’è giusto fare in questi casi) si afferma come soluzione valida, per piazzare gli odiati tagliandi intrisi del karma di Platini.
Tutti, ovviamente, avrete una nonna, zii o zie di una certa età. Questi hanno bisogno di assistenza. Offrite i biglietti al Dnipriano di turno, convincendolo a mandare sua moglie Cuncettinova a fare da badante per un anno a vostra nonna, full optional. Lo so, pare una cosa politicamente scorretta e forse lo è ma, da quando hanno eliminato il Napoli in semifinale, #questosimeritano.
2) EXPO MILANO 2015.
Spacciate i vostri biglietti per ingressi ad EXPO, con trattamento all-inclusive nel padiglione della Polonia.
Nel caso in cui dovesse presentarsi uno con la tessera del PD o con un coupon Alitalia, ricordate però che il biglietto dovete venderglielo a metà prezzo.
3) EBay
Eh già, direte! Ci abbiamo provato tutti! Ci stanno diecimila biglietti su EBay. Sembra quando misteriosamente si perde un camion di Hogan e poi proprio tutti, pure i panifici e i centri Tim vendono scarpe. Così è in questi giorni EBay con i biglietti della Finale di Europa League.
Ok, allora, da buoni esperti di marketing, differenziatevi. Avete tradotto il vostro annuncio in Spagnolo? Bene! L’hanno fatto altri mille, tanto che il traduttore di Google si è intasato. L’avete tradotto anche in Ucraino? Non perdete tempo a farlo, trovate la traduzione già bella e pronta in questo articolo.
I: Di chi vi è muorto, ci avete eliminato, adesso almeno abbiate la decenza di accattarvi ‘sti cazzo di biglietti rimastici sul groppone! Vi faccio il prezzo buono!
(Purtroppo il sistema editoriale non consente la pubblicazione in cirillico, ma sappiate che “muorto”, in ucraino, si dice uguale! #linguaggiouniversale!)
4) Date i Biglietti in BENEFICENZA
Cioè, non proprio in beneficenza. Una specie, diciamo. I tagliandi rimasti, il giorno della Finale di Europa League, spediteli a SSC Napoli. Non per protestare o robe simili, per carità. Ma per dargli una dimostrazione, ulteriore, creativa, di come il popolo napoletano, pur con le sue distorsioni, i problemi e le contraddizioni, sia comunque unico.
Perché solo chi vive di amore folle si prende la briga di comprare biglietti, prenotare voli, hotel, perfino le pizzerie da asporto di Varsavia, tre mesi prima, quando ancora la squadra si trovava agli Ottavi di Finale di Europa League.
Questa forma di amore va ammirata, rispettata. E ricambiata, da chi la maglia azzurra la indossa. Così, solo un promemoria, per ricordare a tutti chi sono i tifosi napoletani. #Mangnammancill!
Vincenzo Acampora