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Tavecchio cade dal pero: «Non so come siano potuti entrare quegli striscioni all’Olimpico»

Tavecchio cade dal pero: «Non so come siano potuti entrare quegli striscioni all’Olimpico»

«Esprimo tutta la mia solidarietà e la mia vicinanza alla signora Leardi, gravemente offesa nel suo dolore più profondo dal contenuto degli striscioni apparsi allo stadio Olimpico di Roma». Sono le parole del presidente della Figc Carlo Tavecchio che incredibilmente si sorprende per quel che è accaduto ieri all’Olimpico, come se non sapesse che le curva in Italia sono zona franca.

«Condanno l’accaduto, la Procura Federale se ne sta interessando. Sarebbe però da chiarire come sia possibile che succeda in uno stadio con il massimo livello di sicurezza. Le partite del nostro campionato dovrebbero essere un luogo di gioia e non di insulto, per questo lavoriamo sulla trasmissione dei valori alla base del calcio: l’ignoranza e la violenza sono mali sociali che si estirpano con progetti comuni, di tutte le componenti sportive e politiche, oltre al contributo fondamentale dei media».

Se non fosse maledettamente serio, ci sarebbe da ridere per giorni. 

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