Vivo a Torino da più di 12 anni ed è molto interessante vedere come “gli altri” ci vedono senza il filtro del tifo che annebbia spesso il giudizio di noi napoletani (quando non c’è la malafede che però non possiamo combattere, al massimo smascherare).
Premetto che sono un “malato” del Napoli.
Avevo 7 anni nel 1979 ed il mio battesimo al San Paolo fu nella famosa partita della contestazione a Paolo Rossi che aveva rifiutato il Napoli in estate (non ho più mai sentito una quantità così spaventosa di fischi!!!), ho goduto durante l’adolescenza del periodo d’oro degli scudetti, insomma sono uno di quelli della generazione fortunata.
Ora vivo in una città molto diversa, ma molto, da Napoli. Decisamente di più di Roma o anche Milano dove il tifo è più passionale.
Qui’ sono troppo abituati a vincere, fanno giusto un po’ di festa quando succede, perché succede sempre…, ma poi vivono tranquilli.
Anche perché i tifosi della Juventus in gran parte non sono a Torino ma non vorrei ripetere i meravigliosi pezzi di Vittorio Zambardino sull’argomento.
Vorrei solo dire qui a Torino mi dicono spesso belle parole sulla nostra squadra.
Le persone con cui mi diverto a parlare di calcio, non molte ma ci sono anche qui’, mi dicono che con la rosa che abbiamo in questi anni abbiamo fatto tanto.
L’unico anno in cui si poteva sul serio vincere il campionato ci venne il braccino del tennista e andammo a perdere a Milano nettamente.
Se guardiamo ai nostri difensori diciamo che sono nella media con quelli delle prime 10 squadre del campionato, sui centrocampisti direi che mediamente siamo anche più scarsi. Solo l’attacco può dirsi veramente Top ma è proprio quello che a sorpresa ci ha tradito quest’anno.
L’infortunio di Insigne che stava diventando un “regista sulla fascia” fantastico, Higuain che segna in un paio di strisce di partite ma per tantissime non la mette dentro, di Callejon e Hamsik non ne parliamo.
Abbiamo credo pagato a caro prezzo il mondiale.
Quindi alla fine stiamo facendo la stagione che potevamo fare.
Gli alti e bassi ci sono sempre stati, anzi la nostra storia è fatta di molti più bassi…
Essere sempre tra le prime 3 ogni anno è certamente un obiettivo importante, essere tra le prime 5 è un obiettivo realistico, con punte ogni tanto in Champions.
Per questo non sono deluso, il che non vuol dire che non mi incazzo quando perdiamo o sbagliamo i gol che stiamo sbagliando in questi ultimi due mesi.
Vuol dire essere realista sulle nostre possibilità, come società e come squadra, perché purtroppo se parlassimo della città forse non potremmo permetterci di essere nell’elite e lo dico con tutto il mio orgoglio, che rivendico sempre, di essere napoletano.
Perdere Benitez è un gran peccato.
Ora la piazza vuole il tecnico duro, con la faccia feroce.
Ridicole semplificazioni.
Quando ho avuto capi così non ho mai reso al meglio, sono tutti alibi.
Voglio ancora credere in un bel finale di campionato e nell’Europa League, perché arrendersi e buttare tutto?
Avevo 7 anni nel 1979 ed il mio battesimo al San Paolo fu nella famosa partita della contestazione a Paolo Rossi che aveva rifiutato il Napoli in estate (non ho più mai sentito una quantità così spaventosa di fischi!!!), ho goduto durante l’adolescenza del periodo d’oro degli scudetti, insomma sono uno di quelli della generazione fortunata.
Ora vivo in una città molto diversa, ma molto, da Napoli. Decisamente di più di Roma o anche Milano dove il tifo è più passionale.
Qui’ sono troppo abituati a vincere, fanno giusto un po’ di festa quando succede, perché succede sempre…, ma poi vivono tranquilli.
Anche perché i tifosi della Juventus in gran parte non sono a Torino ma non vorrei ripetere i meravigliosi pezzi di Vittorio Zambardino sull’argomento.
Vorrei solo dire qui a Torino mi dicono spesso belle parole sulla nostra squadra.
Le persone con cui mi diverto a parlare di calcio, non molte ma ci sono anche qui’, mi dicono che con la rosa che abbiamo in questi anni abbiamo fatto tanto.
L’unico anno in cui si poteva sul serio vincere il campionato ci venne il braccino del tennista e andammo a perdere a Milano nettamente.
Se guardiamo ai nostri difensori diciamo che sono nella media con quelli delle prime 10 squadre del campionato, sui centrocampisti direi che mediamente siamo anche più scarsi. Solo l’attacco può dirsi veramente Top ma è proprio quello che a sorpresa ci ha tradito quest’anno.
L’infortunio di Insigne che stava diventando un “regista sulla fascia” fantastico, Higuain che segna in un paio di strisce di partite ma per tantissime non la mette dentro, di Callejon e Hamsik non ne parliamo.
Abbiamo credo pagato a caro prezzo il mondiale.
Quindi alla fine stiamo facendo la stagione che potevamo fare.
Gli alti e bassi ci sono sempre stati, anzi la nostra storia è fatta di molti più bassi…
Essere sempre tra le prime 3 ogni anno è certamente un obiettivo importante, essere tra le prime 5 è un obiettivo realistico, con punte ogni tanto in Champions.
Per questo non sono deluso, il che non vuol dire che non mi incazzo quando perdiamo o sbagliamo i gol che stiamo sbagliando in questi ultimi due mesi.
Vuol dire essere realista sulle nostre possibilità, come società e come squadra, perché purtroppo se parlassimo della città forse non potremmo permetterci di essere nell’elite e lo dico con tutto il mio orgoglio, che rivendico sempre, di essere napoletano.
Perdere Benitez è un gran peccato.
Ora la piazza vuole il tecnico duro, con la faccia feroce.
Ridicole semplificazioni.
Quando ho avuto capi così non ho mai reso al meglio, sono tutti alibi.
Voglio ancora credere in un bel finale di campionato e nell’Europa League, perché arrendersi e buttare tutto?
Francesco Marangio
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