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Il Napoli resta la squadra più pericolosa d’Italia. Un mistero il suo quinto posto. Andujar al posto di Rafael (peggior titolare) non ha migliorato granché

Il Napoli resta la squadra più pericolosa d’Italia. Un mistero il suo quinto posto. Andujar al posto di Rafael (peggior titolare) non ha migliorato granché

Pubblichiamo lo stralcio relativo al Napoli dell’articolo di Emiliano Battazzi sull’indice di pericolosità, tratto dal sito de L’Ultimo Uomo. IL pezzo completo lo trovate qui.  

Il terzo maggior declino è quello del Napoli, che in ogni caso rimane la squadra che produce di più a livello offensivo in Serie A. Si può immaginare che alla riduzione contribuiscano anche gli impegni nelle coppe ma il problema è aggravato dalla mancanza di capacità di capitalizzare al meglio quanto creato: la squadra di Benítez è solo decima per percentuale di realizzazione, ha bisogno cioè di tirare molto verso la porta per segnare un gol. Inoltre, il Napoli sfrutta poco i calci piazzati: è primo per numero di corner ottenuti (182), ma solo dodicesimo per gol su calcio piazzato, un problema che condivide con la Roma di Garcia.

Il Napoli rimane il vero grande enigma del campionato: crea più di tutti, non subisce molto (è quarto), ma è scivolato addirittura in quinta posizione (anche se la classifica è cortissima). Nella seconda parte del campionato il Napoli ha prodotto di meno (ma sempre più delle altre 19 squadre) e concesso un po’ di più agli avversari: ma i risultati non sono ancora in linea con quanto ci si aspetterebbe, e qui dobbiamo ricorrere ad altri dati per trovare delle possibili spiegazioni.
 
La squadra di Benítez concede poco, ma subisce molti gol e molto facilmente: la percentuale di realizzazione degli avversari è altissima (15,7%), solo Parma e Cagliari hanno fatto peggio. Nel dettaglio, si registrano pochi interventi decisivi dei difensori, ma i tiri subiti in area sono nella norma, e l’anomalia forse va cercata da altre parti.

Ad esempio, l’incertezza sul portiere titolare: dopo una serie di errori, Rafael è stato sostituito da Andújar, ma nessuno dei due sembra garantire sicurezza al reparto difensivo. Se si guarda alla percentuale delle parate effettuate sui tiri in porta, dato standard per la valutazione di un portiere, si nota che il Napoli è terzultimo con il 64%, sempre dietro a Cagliari e Parma, mentre la media della Serie A è del 72%. Nelle classifiche dei singoli portieri (con almeno 5 partite giocate), i due del Napoli sono fra gli ultimi 8 dei 30 in graduatoria. Rafael ha addirittura il peggior dato tra i “titolari”, dopo Mirante. 

Con questo non voglio dire che la colpa è interamente dei portieri: l’ingresso di Andújar non ha migliorato granché la situazione, ed è molto probabile che sulle prestazioni degli estremi difensori pesino i problemi del resto del reparto; i difensori napoletani eseguono pochi interventi difensivi decisivi (il Napoli è ultimo in questa classifica, con solo 31 interventi contro una media campionato di 48,1) e commettono numerosi errori difensivi, concedendo quindi tiri molto facili. La percentuale delle parate non dipende esclusivamente dalla bravura del portiere, ma dalla sintesi della qualità della fase difensiva.

Resta il fatto, però, che i portieri del Napoli quest’anno abbiano parato finora solo il 64% dei tiri in porta, mentre l’anno scorso Reina fece registrare addirittura il 79,6%. Su un totale simbolico di 100 tiri in porta, il Napoli di quest’anno subisce circa 15 gol in più rispetto alla scorsa stagione.

Eppure è la seconda squadra più equilibrata del campionato, se si prende in considerazione l’indice di pericolosità/rischio, e cioè la differenza tra l’IPO e l’Indice di Rischio Difensivo.

 

 

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