Perdere a Verona. Potrebbe essere il titolo di una canzone. Per i più giovani, riportiamo stralci del Mattino del 14 aprile 1987, lunedì, all’indomani di un Verona-Napoli 3-0 (tre gol già nel primo tempo) che fecero temere per uno scudetto che sembrava già vinto. E non fu la prima sconfitta a Verona, eh. La pagina nobile dello Sport del Mattino, quella del pezzo di cronaca firmato dal grande Pacileo, era così titolata: “Fermati un po’ più a sud di Caporetto”. Titolo colto, erano altri tempi. Occhiello: “Al Verona basta il primo tempo per vincere, e il Napoli nel secondo mostra i suoi limiti attuali. Con Maradona ancora una volta completamente assente in campo, ieri ha ceduto anche la difesa”. Fu una settimana terribile. La domenica successiva ospitammo il Milan e lo battemmo 2-1, con straordinario gol proprio di Maradona. Vi riportiamo alcuni passaggi di quell’edizione.
Dalla cronaca di Giuseppe Pacileo
“Mia personale impressione è che, prima di vincerla il Verona, questa partita l’abbia perduta il Napoli”
“I difetti emergenti si sono ripresentati, altri se ne sono aggiunti. Era ammissibile prevedere perfino un Maradona in giornata ancora più grigia delle non poche precedenti; ma non che pure Pacione, giocatore mediocre, riuscisse a mettere in orgasmo la difesa napoletana, e segnatamente Ferrario! La crisi del centrocampo azzurro è in atto da tempo, ma come immaginare che pure la difesa avrebbe ceduto come di schianto, che un Renica o un Volpecina – gente abbastanza esperta – si sarebbe lasciataingannare a quel modo pure dal vento? Ha perduto la squadra in blocco, senza attenuanti pur se non mancano le spiegazioni”.
“Sentendosi impotente a reagire come dovuto, il Napoli si è innervosito”.
“Si son messi a collezionare manovre offensive con una miriade di palleggi e di scambi che ben poche speranze avevano contro l’ormai fitto schieramento difensivo dei locali”.
“C’è poco da rimpiangere, molto da preoccuparsi, e non per la sconfitta, ma per come è stata subita. Tantissimi sostenitori del Napoli hanno abbandonato le gradinate a metà ripresa. Erano allibiti. Troppi di loro avrebbero poi siglato con teppistiche reazioni l’infausta giornata. A Verona il Napoli ha incontrato la sua Caporetto. Vedremo adesso se saprà attestarsi su un qualche Piave. Con l’augurio che non sia il Volturno…”.
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Dalle pagelle di Pacileo
“Maradona 4. Un’esibizione di inammissibile mediocrità. Ha operato di punta senza trovare un solo guizzo vincente; eppure almeno la collaborazione di Giordano non gli sarebbe mancata! Non ha ritenuto opportuno ripiegare a soccorrere il centrocampo in evidente difficoltà: sapeva, ovvio, di non possedere le energie sufficienti. Considerato che si chiama Maradona, il peggiore”.
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Dall’articolo di Franco Esposito su Ottavio Bianchi
Gli brucia maledettamente: questa non è una sconfitta come le altre. Vorrebbe sbranarli, i giocatori. Gli sarà mancata perfino la forza per chiedere spiegazioni: ma che mi combinate, ragazzi? Bianchi davanti al pomeriggio straordinario di collettiva follia. Non è facile descriverne la faccia, quella faccia. Ci vorrebbe Buchowski, allora sì che potreste capire l’umore dell’allenatore di una squadra sconfitta e mortificata che si riavvicina alla terra. L’Inter lontana appena due punti, l’allucinazione collettiva potrebbe costare cara al Napoli.
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Dichiarazione di Ottavio Bianchi
“Prestazione estremamente negativa, sotto tutti i punti di vista. La sconfitta è ampiamente meritata. Siamo cambiati da così a così, in tre giorni. Nel calcio c’è di tutto, quindi anche questo black-out del Napoli. Quando capitano pomeriggi come questo, le spiegazioni possono essere anche mille. C’era già successo proprio dopo la partita di Coppa con il Brescia. Anche contro la Samp al San Paolo sbagliammo la partita. Oggi hanno tutti ragione. Si può dire di tutto”.
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Dichiarazione di Bagni: “Sono preoccupato. Intorno a questa squadra c’è troppa paura. Invece non è il caso di preoccuparsi troppo. Forse avete dimenticato che abbiamo giocato quasi tutto il campionato con appena due punti di vantaggio”.
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Dal fondo di Romolo Acampora
“Chi già correva per la strada ora pretende che s’apra un altro processo dopo Verona. Sul banco degli imputati, innanzitutto il Fenomeno diventato fenomeno da gabinetto clinico. Molti hanno scoperto come Maradona risultasse assente, ancorché in campo, dalla partita con la Sampdoria; ormai trasformatosi lentamente da uomo in più in uomo in meno: ieri s’è fatto perfino parare un calcio di rigore!”.
“Appena mercoledì gli azzurri hanno stracciato il Brescia senza nemmeno doversi impegnare a fondo: il che farebbe escludere l’ipotesi di una squadra atleticamente cotta”.