Ora è ressa sotto la Juve per i passaporti europei. Il secondo posto vale trenta milioni in partenza e molta gloria dalla Champions, il resto è Europa minore. Cinque squadre in cinque punti. Con la vittoria da tre, gli scossoni sono possibili.
Il Napoli non dà uno scossone al campionato da tre partite (un punto) e ha vinto una sola volta nelle ultime cinque giornate. Non va. La Lazio s’è preso il terzo posto, tre punti avanti. Stanno arrivando sul quarto degli azzurri Fiorentina e Sampdoria, attardate di un punto appena.
Messo in cassaforte il quarto di finale di Europa League, con annunci di guerra dalla Germania, lupi di Wolfsburg in arrivo, il Napoli deve ridestarsi in campionato.
La giornata della vetta presenta Napoli-Atalanta, Lazio-Verona, Udinese-Fiorentina, Sampdoria-Inter (più su Cesena-Roma). Chi non farà bottino pieno perderà il passo. Non può perderlo il Napoli che ha dilapidato 11 punti dalla sconfitta di Palermo in poi e deve riprendersi il terzo posto, porta di servizio per la Champions. Il secondo posto della Roma è rimasto a quattro lunghezze. Tutto è ancora possibile. Ma ci vogliono vittorie. E, in aprile, otto partite in un mese renderanno dura la vita agli azzurri. Serve tutta la “rosa” in servizio permanente effettivo.
L’Atalanta (terza partita per Reja, due pareggi sinora) viene a fare la sua disperata partita-salvezza al San Paolo, quattro punti sopra il Cagliari terzultimo. Sarà sfida di fuoco. Affollerà il centrocampo per soffocare le iniziative del Napoli. Barricate onorevoli davanti a Sportiello che parò un rigore a Higuain all’andata.
Il 4-2-3-1 di partenza è un trucco. Sul campo sarà un 4-4-1-1 con Denis guastatore avanzato e il minuscolo Moralez (1,59) a disseminare insidie fra le linee cercando palloni da sganciare per El Tanque (quattro anni fa al Napoli). Mettendoci anche Alejandro Gomez, l’altro topolino argentino (1,65), ecco che l’insidia verrà dalla pampa.
Reja torna per l’ottava volta da ex, le prime sette volte guidava la Lazio. A Napoli non ha mai vinto (un pareggio e due sconfitte).
Benitez deve rivoluzionare la difesa per le squalifiche di Albiol e Ghoulam. Forse è disponibile Koulibaly per fare il drago su Denis. Ma bisogna vincere la battaglia a centrocampo uscendo rapidamente dalla ragnatela bergamasca. Partenze veloci, palla su Higuain, aperture fulminee su Callejon e Mertens. I bergamaschi ringhieranno su ogni azzurro.
Chi può far girare la palla con velocità e genio è Hamsik, risparmiato a Mosca. Se Marek Aladino accende la lampada, il Napoli troverà la strada per togliersi di dosso un avversario che non vince da sei turni, sette volte sconfitto fuori casa. Pierpaolo Marino, il monsignore avellinese di stanza ormai a Bergamo, trema. Ha liquidato Colantuono, si aspetta da Reja i punti-salvezza. E’ una bella richiesta.
Il Napoli deve perlomeno non mollare la Lazio (5 vittorie consecutive, 18 punti nel ritorno come la Juve, 13 per il Napoli, 15 per la Fiorentina, 12 per la Samp). C’è molto da recuperare.
Cominciamo con l’Atalanta entrando subito in partita, imponendo le superiori qualità tecniche e tirando fuori tutte energie. Il campionato va verso la sosta per la nazionale, riprenderà il sabato di Pasqua con Roma-Napoli. Aprile, nessun potrà dormire.
Mimmo Carratelli