Come a Doha contro la Juve in Supercoppa, il Napoli batte ai rigori l’Udinese (7-6) nel debutto in Coppa Italia al San Paolo (ottavi, partita secca). È stata una lunga notte sotto la pioggia con una sorprendente Udinese che ha giocato 52 minuti in dieci per l’espulsione di Widmer (doppio giallo).
Andujar, alla seconda partita in azzurro, dopo quella in Europa League, nella lotteria dei rigori para il tiro dal dischetto di Allan (il migliore dei friulani) e Higuain manda all’inferno l’Udinese segnando il penalty decisivo.
L’Udinese, passando in continuazione dal 4-4-2 al 3-5-2, ha messo in difficoltà il Napoli sino alla fine. Il Napoli, dal canto suo, s’era già messo in difficoltà da solo quando Mertens stampava sulla traversa il calcio di rigore (3’) dopo che Zapata era stato trattenuto in area da Gabriel Silva. Poteva essere una partita in discesa, veniva fuori l’Udinese che si salvava ancora quando Gargano colpiva il palo (35’). Disdetta nera per il Napoli.
Raccogliendosi a difesa, la squadra friulana schizzava in avanti col piccolo marocchino Jaadi (nato difensore) nel tandem d’attacco con Thereau. Nel Napoli mancava il sostegno di Hamsik e Jorginho, evanescenti. Mertens elettrizzava gli attacchi con continui scatti, ma Widmer lo conteneva. Ma proprio sul belga il difensore svizzero dell’Udinese commetteva i due falli (44’ e 68’) che gli costavano l’espulsione.
Napoli totalmente inedito con Mesto, Henrique, Britos e Strinic in difesa, Andujar in porta. Un bel rischio. Giocava Jorginho accanto a Gargano. Fiducia ad Hamsik tra Gabbiadini (dall’inizio al posto di Callejon per 83 minuti) e Mertens. Centravanti Zapata sotto il controllo di Danilo.
I difensori, con qualche svarione individuale, se la cavavano. Gargano giocava più palloni di Jorginho finendo col fare il regista della squadra. Gabbiadini faceva poco, ma era anche poco servito. Corsia destra (Mesto-Gabbiadini) inedita. Lavorava bene sulla sinistra Strinic in tandem con Mertens. L’Udinese tratteneva Di Natale in panchina.
La partita era equilibrata con un gran lavoro dei centrocampisti friulani. Widmer giocava sulla linea dei terzini (4-4-2), poi si spostava più avanti (3-5-2). Era una Udinese bene in partita col Napoli che si smarriva un po’.
Dopo un gran tiro di Hamsik respinto da Scuffet (52’), si preparava la sorpresa. Fernandes (47’) e Thereau (55’) cominciavano a provare i riflessi di Andujar finchè sul lancio del magnifico Allan, Jaadi sfuggiva a Henrique e dava a Thereau (Britos in ritardo) la palla da battere in rete (58’).
Il vantaggio friulano disorientava il Napoli, molti azzurri correvano a vuoto. Zapata, lottando di fisico, impegnava la difesa udinese finché si procurava il secondo rigore e stavolta c’era Jorginho sul dischetto e non sbagliava (64’).
L’espulsione di Widmer (68’) sembrava potesse avvantaggiare il Napoli. Ma non era così. L’Udinese si mostrava un osso duro e Stramaccioni azzeccava due cambi (73’ Kone per Jaadi, Aguirre per Thereau). Sapete chi è Panagiotis Kone, albanese naturalizzato greco. E’ quel diavolaccio che, due campionati fa, quand’era al Bologna segnò due gol in tre giorni al Napoli fra campionato e Coppa Italia.
Sull’1-1 si andava ai supplementari dopo che Andujar aveva sventato un tiro improvviso di Fernandes, tra i più pericolosi (85’). E l’Udinese si tuffava a spron battuto nella nuova battaglia di trenta minuti. Mesto salvava sulla linea la conclusione di Aguirre (91’), Andujar negava il gol a Kone (92’). Quando il Napoli sembrava in ginocchio, Marek Hamsik, il campione che c’è e non c’è, il principe che spesso scende dal trono, che in quasi cento minuti s’era visto e non visto, due volte vicino al gol, ma solo vicino, ecco Marek sul tocco di Strinic sventagliava un gran destro che portava in vantaggio il Napoli (99’).
Sembrava fatta, ma già si è detto di Kone. Il greco-albanese sul cross di Gabriel Silva insaccava alla sua maniera, acrobatica e potente (104’). Era una notte di totale sofferenza per la formazione inventata da Benitez. Entrava Higuain per Zapata (110’), decisione saggia in vista dei possibili rigori.
E ai rigori si andava dopo che Andujar, un partitone, sventava un’altra prodezza di Kone (118’). Allo scadere dei supplementari De Guzman, lanciato da Mertens,mancava la palla della vittoria con un colpo di testa alto (120’).
Il Napoli era allo stremo. Mertens non ce la faceva più, Callejon (83’ subentrato a Gabbiadini) non dava un contributo efficace. De Guzman (71’ sostituiva Gargano) cercava di impostare il gioco, ma l’Udinese era sempre ben piazzata in difesa. Non c’era che Hamsik a vivacizzare i supplementari. In difesa si era sempre in allarme.
Ai rigori, con l’Udinese che batteva il primo penalty, il Napoli era costretto a rincorrere. Non sbagliavano De Guzman, Jorginho (al secondo rigore in rete della serata), Mesto addirittura, Hamsik e, dopo che Andujar parava il tiro di Allan, Higuain segnava il 5-4 dal dischetto, 7-6 il punteggio totale.
Mimmo Carratelli
NAPOLI (4-2-3-1): Andujar; Mesto, Henrique, Britos, Strinic; Gargano (71’ De Guzman), Jorginho; Gabbiadini (83’ Callejon), Hamsik, Mertens; Zapata (110’ Higuain).
UDINESE (4-4-2): Scuffet; Widmer (68’ espulso), Hertaux, Danilo, Pasquale; Allan, Hallberg (76’ Guilherme), Bruno Fernandes, Gabriel Silva; Thereau (73’ Aguirre), Jaadi (73’ Kone).
ARBITRO: Orsato (Schio).
RETI: 58’ Thereau, 64’ Jorginho rigore, 99’ Hamsik, 104’ Kone.
RIGORI: 0-1 Fernandez gol, 1-1 De Guzman gol, 1-2 Guilherme gol, 2-2 Jorginho gol, 2-3 Kone gol, 3-3 Mesto gol, 3-4 Danilo gol, 4-4 Hamsik gol, 4-4 Allan parato, 4-5 Higuain gol.
COPPA ITALIA. Ottavi di finale. Partita secca.
Milan-Sassuolo 2-1, Torino-Lazio 1-3, Parma-Cagliari 2-1, Juventus-Verona 6-1, Roma-Empoli 2-1 d.t.s; Fiorentina-Atalanta 3-1, Inter-Sampdoria 2-0, Napoli-Udinese 7-6 ai rigori .
Quarti di finale:
Martedì 27 gennaio: Milan-Lazio
Mercoledì 28 gennaio: Parma-Juventus
Martedì 3 febbraio: Roma-Fiorentina
Mercoledì 4 febbraio: Napoli-Inter.