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La campagna acquisti? Ahò, stiamo trattando

La campagna acquisti? Ahò, stiamo trattando

Napoli, vista mare. Arriverà un bastimento carico di calciatori per il secondo anno di Benitez? Ahò, stiamo trattando. Voce dal sen di De Laurentiis fuggita. Disturba il tifoso azzurro il gran chiacchiericcio che alimenta il calciomercato di Juventus (il vecchio Patrice Evra, Juan Iturbe, crema di Ibarbo, Morata Alvaro piuttosto corsaro) e Roma (il vecchio Ashley Cole, l’olandese volante Emanuelson smammato dal Milan, il malioso e maliano Seyduo Keita, sospiri per Shaqiri e Cuadrado). E, poi, chi Cerci trova. L’Inter ha preso Dodò ed è già derby meneghino con il milanista Dudù. E’ tornato Zeman (Cagliari), è risorto Stramaccioni (Udinese). Fuochi pirotecnici non se ne vedono. Bamboli, non c’è una lira e non ci sono campioni. Il Napoli sta al balcone e non butta soldi dalla finestra. Spiccioli (8 milioni) per Kalidou Koulibaly, bel monumento di due metri al centro della difesa, provenienza Genk, Belgio, francese di colore. Eravamo fermi a Mascherano e fermi siamo rimasti, lo stempiato spagnolo è stato confermato dal Barcellona. Un uomo in Barça. Un sogno nei cassetti di Castelvolturno. Abbiamo bisogno di un “cervello”, di un leader, di uno che “fa la differenza” a centrocampo accanto a Giorgino, ormai uno di noi Jorginho. Dov’è? Se ne trovano? Gabriella Ferri cantava io cerco la Titina chissà dove sarà. Canzone d’attualità del calciomercato del Napoli. Questo Lucas Leiva, 27 anni, del Mato Grosso che gioca nel Liverpool, è l’uomo giusto? Si esclude la pazzia di ripiegare su noi stessi mettendo Behrami davanti alla difesa (4-1-4-1). Non è il modulo di Benitez e Valon che, in quanto a spazzare, s’è visto al Mondiale, risolverebbe il problema dei rifiuti a Napoli, spazza e basta, mentre Rafa vuole piedi intelligenti che dalle retrovie sappiano costruire. L’associazione costruttori non segnala geni di centrocampo. Non ci sono eredi di Pirlo e Verratti è a Parigi. Sandro, il brasiliano del Tottenham, può servirci? Il presidente fa la sfinge. Michu e Sandro e perché non un terzo che sa solo lui? Michu, Michu, sembra un solletico, miao, miao. Nomignolo delizioso dello spagnolo Miguel Perez Cuesta dello Swansea, un mancino per dialogare con Higuain. 86 gol in 349 partite. Un principino delle Asturie, nato a Oviedo, città della “fabada”: fagioli bianchi, trinche di maiale, salamini e sanguinaccio insaccato. Infortunato a una caviglia, ha giocato poco e niente dopo Natale. Più uno sfizio che un acquisto determinante. Siamo tra color che son sospesi e vorremmo essere tra color che son sorpresi. Da De Laurentiis, da Benitez, da Bigon. Diamoci una mossa. Il tempo passa e gli acquisti cancella. Ci vuole pazienza. L’abbiamo perduto tre anni fa. Oje ‘na scarola. Era Michele e neanche Michellammà. MIMMO CARRATELLI (tratto dal Corriere dello Sport)

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