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Il Brasile schiantato dalla Germania

Uno schianto. O fim do mundo. La fine del mondo. Alle 17,30 di Belo Horizonte, il Brasile è già fuori del Mondiale. E fuori pesantemente, sotto di cinque gol nella semifinale contro la Germania, mentre ci sono ancora da giocare un quarto d’ora della prima frazione e un tempo intero.Il disastro si completa nella ripresa con la Germania ancora a segno sino a un clamoroso 7-1.Il Brasile non perdeva in casa da 42 partite. La Germania, imbattuta da sedici gare, si è avventata sul match con la padronanza e la personalità della squadra superiore. Una formazione di lupi contro gli agnelli brasiliani.Non c’è stata mai partita che ha preso il suo corso già dopo dieci minuti ed è poi esplosa a metà del primo tempo con i fuochi d’artificio tedeschi.La Germania è la prima finalista di questo Mondiale (13 luglio al Maracanà) contro Argentina o Olanda. Ottava finale della sua storia (tre titoli mondiali).Piangono i bambini verde-oro sugli spalti dello Estadio Minerao. Sventolano tristemente la maglia numero 10 di Neymar, il grande assente, infortunato. Crollano d’un botto la fede, la speranza, l’amore, il sentimento infinito per la Seleçao. La Germania sta straripando.Ammutolito in ogni contrada, nelle città, sulle rive dei fiumi immensi, nella lontana Amazzonia, nel Sertao, sulle spiagge leggendarie tutto il Brasile, il quinto paese più grande del mondo, il paese del futebol bailado che non balla più da tempo, non produce più fuoriclasse, gioca un calcio che non è più brasiliano e crolla contro una squadra esperta e sostanziosa, in piedi da più tempo, metà formazione già presente al Mondiale in Sudafrica di quattro anni fa, una squadra terribilmente moderna, essenziale, micidiale.La Germania frantuma la nazionale brasiliana in sei minuti, dal 23’ al 29’. La partita dura pochissimo. Tutta l’aggressività, il coraggio, la partenza a tutto cuore del Brasile crollano al primo affondo dei tedeschi, in vantaggio al 10’ col primo tiro, un “piatto” comodo di Mueller dal limite dell’area piccola sul corner di Kross mentre i difensori verde-oro erano tutti a contrastare Hummels (1,92).Un colpo a freddo che spegne ogni energia dei brasiliani, gli mangia il cuore, ne appesantisce le gambe, gli offusca la testa. Non c’è reazione al vantaggio tedesco. Il Brasile è smarrito, il sogno impossibile contro la più forte nazionale di questo Mondiale è già al tramonto.Compatta, organizzata, insistente, micidiale, la Germania si impossessa del match e distrugge una storia, una leggenda, il passato bailado, ma anche la flebile resistenza di quest’altro Brasile senza gioco, senza campioni che a questa semifinale giunge privo di Neymar, in ospedale per la vertebra scheggiata dal ginocchio di Zuniga, e senza Thiago Silva, squalificato.Alla vigilia s’era parlato di tre mediani per proteggersi dal centrocampo compatto e invadente della Germania. Ma Scolari ci ripensa. Resta con due mediani (Fernandinho e Luiz Gustavo) e rischia il piccolo Bernard (1,63) in attacco, largo a sinistra con Hulk a destra e il solito Fred, senza Ginger e senza genio, al centro.La Germania si presenta con Klose e il 4-2-3-1, devastante sulle fasce con Lahm e Mueller a destra, Ozil e Kroos a sinistra, solido al centro con Schweinsteiger e Khedira. Per Marcelo, Mueller è imprendibile. Kroos travolge la linea dei mediani brasiliani. Comincia con grande coraggio David Luiz, poi anche lui ammaina bandiera. Al posto di Thiago Silva c’è Dante contro i suoi compagni del Bayern Monaco che abbondano nella nazionale tedesca (sono in sei). Nel cuore del primo tempo, il dissolvimento del Brasile si compie crudelmente perché la legge del più forte non perdona. E non perdona una Germania assatanata, sicura di sé, che corre di più e meglio, salta l’uomo, scambia velocemente. La difesa del Brasile viene ridicolizzata.Klose segna il raddoppio (23’) e diventa il cannoniere assoluto della storia dei Mondiali, 16 reti. Un minuto dopo, segna Kroos (24’) che non si ferma e va ancora a bersaglio (25’). Conclude la cinquina Khedira (29’).I tedeschi infilano centrocampo e difesa brasiliani come frecce e nei sedici metri davanti a Julio Cesar danzano a piacimento. Anche l’esperienza di Maicon deve arrendersi.Nella ripresa, quello che rimane dell’orgoglio umiliato degli indignados di Scolari produce un fiero avvio dei brasiliani. Ma Neuer sventa la conclusione di Oscar e il doppio tiro consecutivo di Paulinho (dal 46’ per Fernandinho). Fuori l’impresentabile Hulk (46’ entra Ramires), poi Fred e il suo fantasma (70’ Willian).Julio Cesar cerca di contenere il disastro. Sventa il tiro a giro sotto la traversa di Mueller (60’) e si ripete poco dopo con una uscita fuori area contro tre tedeschi piombati in contropiede, la difesa verde-oro saltata a metà campo.Ora la Germania rifiata e aspetta. Sembra non avere più fame di gol, ma non vuole prenderne. E difende con attenzione, con più uomini nella sua area contro gli assalti più individuali che di manovra del Brasile.Ma la difesa brasiliana, più sguarnita che mai, è un colapasta anche perché la squadra non difende più, spinge avanti per un gol, almeno un gol.E arrivano altri due gol tedeschi con la doppietta di Schuerrle (69’ e 79’) entrato in campo al posto di Klose (69’). Gli basta un minuto per andare a segno la prima volta.Alla fine della gara, Oscar segna in contropiede solitario evitando prima Boateng, poi Neuer. Il gol è come una lacrima sul match del Brasile.E’ un risultato senza precedenti fra due squadre titolate al Mondiale. Per il Brasile una umiliazione infinita. Come nel 1950, fallisce ancora il Mondiale in casa, uscendone a pezzi.Sapranno Messi o Robben rispondere alla macchina da gol tedesca? E quanto tempo ci vorrà perché il Brasile risorga da questa disfatta? Una leggenda è finita a Belo Horizonte, ma era tramontata da tempo.S’avanza al proscenio la macchina da guerra della Germania multietnica con solide basi ereditate dal Bayern Monaco.Mimmo Carratelli BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Maicon, Dante, David Luiz, Marcelo; Luiz Gustavo, Fernandinho (46’ Paulinho); Bernard, Oscar, Hulk (46’ Ramires); Fred (70’ Willian).GERMANIA (4-2-3-1): Neuer; Lahm, Boateng, Hummels (46’ Mertesacker), Hoewedes; Khedira (76’ Drexler), Schweinsteiger; Mueller, Kroos, Ozil; Klose (58’ Schuerrle).ARBITRO: Rodriguez (Messico).RETI: 10’ Mueller, 23’ Klose, 24’ e 25’ Kroos, 29’ Khedira, 69’ e 79’ Schuerrle, 90’ Oscar. SEMIFINALI.Germania-Brasile 7-1.Argentina-Olanda, 9 luglio, San Paolo. FINALE.Germania-Argentina/Olanda, 13 luglio, Rio de Janeiro.Finale per il terzo posto: 12 luglio, Brasilia.

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