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29/7/2004: due allarmi bomba e la Iervolino invoca San Carraro

29/7/2004: due allarmi bomba e la Iervolino invoca San Carraro

29 luglio 2004

I giudici del Tar del Lazio, al termine della Camera di Consiglio, si riservano di depositare entro 24 ore la loro decisione sul ricorso con cui Luciano Gaucci chiede la riammissione del Napoli in serie B. Ma i segnali sono negativi. Le lettere di convocazione per il ritiro in Friuli sono congelate. Gaucci alza la voce: “Il Napoli è mio, sono disposto a tutto per non lasciarlo agli avvoltoi”. Gli avvoltoi, nella sua visione, sono i candidati a rilevare il titolo sportivo ripartendo dalla C1 con il lodo Petrucci: 1) la Napoli Spor Spa di 4 imprenditori napoletani del Cis di Nola (Nusco, Ambrosio, Langella e Ammaturo); 2) la Azzurra Calcio Spa dell’associazione di tifosi Lega Azzurra, presieduta da Luis Vinicio; 3) il Napoli Football Club di Paolo De Luca, presidente del Siena, affiancato da Corrado e Paolo Negri, costruttori del centro Ikea di Afragola, con la possibilità di avere come sponsor l’armatore Gianluigi Aponte. I fratelli Negri spiegano: “Per entrare nel calcio abbiamo posto una condizione: che ci siano organizzazione e competenza”. Si fa il nome del manager Baraldi per vigilare sui conti e di Ventura come allenatore. In caso di lodo Petrucci, la base d’asta della Figc sarà di 13 milioni. Per la scelta di Carraro sarà vincolante il parere del sindaco Iervolino.

Due allarmi bomba fanno sgombrare in parte gli uffici del Comune e del Tar. Il sindaco Iervolino commenta: “Terroristi casarecci. Le istituzioni non fanno preferenze, poi toccherà al nostro nuovo patrono: San Carraro”.

Il Ciuccio

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