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Vediamo quanto vale il Brasile “europeo”

Scongiurati lo sciopero della metropolitana, che ha bloccato San Paolo (11 milioni di abitanti) per cinque giorni, e l’assenza di Jennifer Lopez che canterà “Ola Ola” nella cerimonia d’apertura al fianco del rap cubano Pitbull, dal nome inquietante, il Mondiale di calcio 2014, ventesimo della storia, prende il via in questo giovedì di giugno per concludersi di domenica, il 13 luglio, dilagando in dodici stadi lontanissimi tra loro.Samba, colori, bandiere con la mascotte Tabu-Bola, un armadillo capace di arrotolarsi su se stesso per diventare un pallone, costituiranno il vernissage del Mondiale all’Arena Corinthians (68mila posti) di San Paolo dove, subito dopo, Brasile e Croazia del gruppo A apriranno il torneo sotto l’occhio vigile di 14 telecamere del sistema Goal Control puntate sulle porte, presenti anche in tutti gli altri stadi, per sconfiggere i gol-fantasma.Si apre un Mondiale sotto il vento tempestoso delle accuse alla Fifa per l’assegnazione “pilotata” della competizione del 2022 al Qatar. Mazzette e vecchi merletti. Al riguardo le bordate di Maradona sono state come sempre micidiali, bersaglio principale Joseph Blatter, il famoso “colonnello svizzero” di 78 anni, da sedici presidente della Fifa, che “dovrebbe andare a chiudersi in un bagno” e “guadagna quattro miliardi senza lavorare”. “La Fifa è una multinazionale che si sta mangiando il pallone” ha detto Diego confrontando gli incassi della Federazione internazionale e i premi che elargisce al calcio (25,6 milioni alla squadra campione in Brasile).Finalmente si gioca. Saranno di fronte il Brasile, al secondo posto nel ranking Fifa, e la Croazia al diciottesimo. Conteggiando il valore delle due nazionali, il Brasile è a quota 502 milioni di euro, la Croazia vale la metà (208 milioni).Non è più il Brasile danzante. Da tempo è diventato “europeo”. Se si esclude il ventiduenne Neymar, non ha stelle brillanti. Saldo in difesa, con David Luiz e Thiago Silva centrali, e con minima fantasia a centrocampo (Paulinho e Luiz Gustavo). La difesa può sganciare due temibili cursori sulle fasce, Dani Alves a destra e Marcelo a sinistra. Il “gioiello” è il ventitreenne Oscar che gioca nel Chelsea. Dovrebbe essere il motore di una squadra cui mancano un grande portiere (Julio Cesar, 35 anni, è reduce dalla disastrosa stagione al Queens Park Ranger ed è emigrato a Toronto) e un grande centravanti (Fred è la punta del Fluminense!). Il terribile Hulk dello Zenit è un grosso molosso a sostegno dell’attacco.Stelle mondali si trovano in altre nazionali da Messi (Argentina) a Ronaldo (Portogallo), al Chicharito Hernandez (Messico), al vecchio Eto’o (Camerun), a Iniesta e Xavi (Spagna), Van Persie (Olanda), Drogba (Costa d’Avorio), Cavani e Suarez (Uruguay), Ozil e Muller (Germania).Il Brasile gioca col 4-2-3-1 che, in questo Mondiale, è il modulo di sedici nazionali, compresa la Croazia. Il gruppo A, completato da Messico e Camerun, è il meno impegnativo (sulla carta). Brasile e Croazia dovrebbero passare agli ottavi. Il Brasile punta al primo posto. Il girone di ferro (D) è toccato all’Italia con Uruguay e Inghilterra più il Costa Rica.La scarsa vena realizzativa e la tensione per essere la squadra super-favorita, giocando in casa, potrebbero frenare il Brasile oltre ogni immaginazione. Vedremo come se la caverà al debutto.La Croazia è ricca di talenti, Modric e Rakitic a centrocampo, due esterni di difesa che sanno attaccare (Srna e Pranjic), il ventenne Kovacic dell’Inter gran propulsore. Mancherà al debutto, per squalifica, il centravanti Mandzukic del Bayern Monaco.Squadra veloce e affiatata, rappresenterà un severo banco di prova per i brasiliani. E spesso i superfavoriti hanno steccato il match di esordio ai Mondiali.MIMMO CARRATELLI LE PROBABILI FORMAZIONI.BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo; Paulinho, Luiz Gustavo; Hulk, Oscar, Neymar; Fred.CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Pranjic; Modric, Rakitic; Perisic, Kovacic, Olic; Jelavic.ARBITRO: Nishimura (Giappone).

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