Danze con seicento figuranti nello stadio di San Paolo, per l’apertura del Mondiale brasiliano, balli e samba, acrobazie, colori, bandiere, tamburi. Scontri e botte fuori, gas lacrimogeni, granate stordenti, proiettili di gomma della polizia in assetto antisommossa, contusi e feriti (due manifestanti, tre giornalisti).Continuano le proteste contro gli sprechi del torneo. Protestano i sette movimenti del “No alla Coppa”. Nei disordini fanno capolino i Black Bloc. Sono 170mila le forze di polizia che vigilano sul Mondiale.Lo stadio del debutto, allestito per Brasile-Croazia, è isolato dalle forze dell’ordine nel raggio di tre chilometri. La cerimonia inaugurale è festa sobria di colori ed emozioni, la rabbia resta fuori.Venticinque minuti di festa. La capoeira, danza marziale, e il samba. Il rap del cubano Pitbull, l’inno del Mondiale cantato da Claudia Leitte in una mise blu. C’è Jennifer Lopez in una succinta tutina verde che salta e canta mostrando gambe mondiali e seni newyorchesi.C’è Dilma Rousseff, presidente del Brasile, 66 anni, di Belo Horizonte, donna affascinante con una gran corona di capelli castani e molti problemi in testa. Rischiando d’essere fischiata, rinuncia a pronunciare il discorso inaugurale.Echi d’Africa e felicità di Bahia. Ma in toni soft. C’è meno gioia di quanto il Brasile sa esprimere. Un disabile dà il primo calcio al pallone. L’armadillo che si trasforma in palla, mascotte del Mondiale, resta nascosto. Sugli spalti sono in sessantamila.Un’ora dopo, è sofferenza e vittoria stentata del Brasile (3-1), salvato da Neymar, il più irriducibile dei verde-oro. Doppietta e gara a tutto campo di talento e sacrificio. Terza rete al 90’ di Oscar.La Croazia è stata squadra, il Brasile (a caccia del sesto titolo mondiale, l’ultimo dodici anni fa) un tentativo di squadra. Formazioni a specchio (4-2-3-1), ma presto la Croazia si attesta su un solido 4-5-1. Il Brasile fatica a creare gioco. Non è brillante e neanche sontuoso. Il fubol bailado è un nostalgico ricordo.I due centrocampisti davanti alla difesa (Paulinho e Luiz Gustavo) sono modesti e non creano. I lanci di Thiago Silva e David Luiz (la nuova coppia difensiva del Paris Saint Germain, David Luiz giunto dal Chelsea per 50 milioni di euro) sono inutili. Se Oscar non accende il motore (entra in partita dopo venti minuti), il gioco langue. Svariando da ala destra, lo marca il genoano Vrsaliko.La Croazia è ostica e vigorosa. Tutti dietro la linea della palla, pronti a schizzare sulla fasce dove Perisic a destra e Olic a sinistra mettono alle corde Marcelo e Dani Alves, poco abituati a difendere uomo contro uomo.Per giunta sul cross basso di Olic (superato Dani Alves), Marcelo mette il pallone nella porta di Julio Cesar (10’). Incubo verde-oro.La Croazia va a nozze perché, in vantaggio, può sfruttare meglio il suo 4-5-1. A centrocampo non molla un solo pallone.Hulk e Fred sono sovrastati. I trequartisti brasiliani restano impigliati nella ragnatela difensiva croata. La Croazia è compatta, aggressiva, veloce. Centrocampo di combattimento con Modric, Rakitic, l’interista Kovacic che sacrificano il talento a una gara di lotta.Nel Brasile, c’è Neymar a tutto campo. Generoso, mobilissimo, cattivo (26’ ammonito per fallo su Modric). Un leoncino. Funziona a tratti la catena di destra con Dani Alves e Oscar.Ci vuole una iniziativa individuale di Neymar per agganciare il pareggio (29’). Il tiro dalla lunetta è preciso, ma non forte. Il pallone entra a fil di palo con Platikosa che si tuffa in ritardo.La partita non cambia nel secondo tempo. Brasile slegato e impreciso, in sofferenza. Dopo un’ora, la Croazia inserisce un centrocampista più offensivo (60’ Brozovic per Kovacic). Scolari cerca un po’ più di fantasia con Hernanes per Paulinho (63’) e Bernard per Hulk (68’).Ma ci vuole un rigore regalato dall’arbitro giapponese (leggera trattenuta di Lovren a Fred) per portare avanti il Brasile. Dal dischetto, Neymar non fallisce, Platikosa sfiora il tiro violento (70’).Il Brasile fallisce il terzo gol con David Luiz, colpo di testa fuori sul cross di Oscar (76’). La Croazia finisce attaccando alla ricerca del pareggio. Il Brasile, stremato, difende a fatica buttando lontano il pallone. Neymar lascia il campo a due minuti dalla fine nell’ovazione generale. Ed è Oscar, il migliore con Neymar, che sigla la terza rete (90’).Il debutto, col peso della tensione che comporta, tutto sul Brasile superfavorito di questo Mondiale, ha forse frenato la nazionale di Scolari. Ma l’esordio è stato proprio modesto. Poco genio, poca potenza per una squadra leader.Contro il Messico (seconda partita martedì) non sarà una passeggiata. Scuro il faccione di Felipe Scolari.Intanto, lassù, a Manaus, nell’Amazzonia sul passaggio dell’equatore, un tornado di pioggia e un campo ridotto a un tratturo, con l’erba bruciata, anticipano Italia-Inghilterra. Sabato, il terreno sarà un avversario in più per gli azzurri. E la squadra continua a perdere pezzi. Dopo l’infortunio di Montolivo, è out De Sciglio (problemi muscolari). BRASILE (4-2-3-1): Julio Cesar; Dani Alves, David Luiz, Thiago Silva, Marcelo; Paulinho (63’ Hernanes), Luiz Gustavo; Hulk (68’ Bernard), Oscar, Neymar (88’ Ramires); Fred.CROAZIA (4-2-3-1): Pletikosa; Srna, Corluka, Lovren, Pranjic; Modric, Rakitic; Perisic, Kovacic (60’ Brozovic), Olic; Jelavic (78’ Rebic).ARBITRO: Nishimura (Giappone).RETI: 10’ autogol Marcelo, 29’ Neymar, 70’ Neymar rigore, 90’ Oscar. MONDIALE 2014.Gruppo A: Brasile-Croazia 3-1, Messico-Camerun (venerdì 13).Gruppo B: Spagna-Olanda e Cile-Australia (venerdì 13).Gruppo C: Colombia-Grecia e Costa d’Avorio-Giappone (sabato 14).Gruppo D: Italia-Inghilterra e Uruguay-Costa Rica (sabato 14).Gruppo E: Francia-Honduras e Svizzera-Ecuador (domenica 15).Gruppo F: Argentina-Bosnia (domenica 15), Iran-Nigeria (lunedì 16).Gruppo G: Germania-Portogallo e Ghana-Usa (lunedì 16).Gruppo H: Belgio-Algeria e Russia-Corea del sud (martedì 17).
Neymar salva un brutto Brasile
Mimmo Carratelli
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