La Spagna, campione del mondo, esce dal Mondiale brasiliano fallendo al Maracanà la partita della vita. Battuta per la prima volta dal Cile (2-0) che nei precedenti dieci confronti aveva rimediato due pareggi e otto sconfitte. Girone B, già deciso. Olanda e Cile agli ottavi. Si giocheranno il primo posto nel confronto diretto che chiuderà il girone (lunedì 23). Intensità, grinta, corsa. Il Cile gioca una partita furiosa. Occupa ogni zona del campo. Pressa, perde palla e la riconquista. Sanchez è dovunque, anche in difesa. Cambi di gioco e palloni filtranti in contropiede. La foga cilena cancella la tecnica degli spagnoli che, assillati dagli avversari, non riescono mai a giocare la palla come vorrebbero. Sono bene in partita gli juventini Vidal (ammonito) e Isla che si divora un gol fatto, sarebbe stato il terzo dei cileni. Nella Spagna, Diego Costa è confermato in attacco anche dopo la prova deludente contro l’Olanda. Fuori Xavi, c’è Pedro sulla trequarti con Silva e Iniesta. Fuori anche Sergio Ramos, in campo Javi Martinez del Bayern. Il Cile rinuncia a Valdivia per Vargas ed è un cambio indovinatissimo. Apre la partita. La Spagna esce a testa bassa. Esaurita, con la difesa a pezzi (7 gol in due gare), appena un gol all’attivo (rigore di Xabi Alonso contro l’Olanda). Il Cile parte di slancio. Per dieci minuti non fa vedere palla alla Spagna. E al 1’ è già allarme nell’area iberica. Un’azione convulsa porta Vargas al tiro, deviato in corner. Colpo di testa fuori di Jara sull’angolo. Il pressing dei cileni è ossessivo in ogni zona del campo. Quando al quarto d’ora la Spagna si scuote e attacca, sono in sei i cileni che fanno barriera davanti all’area di rigore. Sanchez rientra su Iniesta! Il match di combattimento oscura il tiki-taka che si vede solo a tratti. Iniesta è tagliato fuori dal furore della partita. Lottano Silva e Pedro, calando nella ripresa. Diego Costa tocca il primo pallone al 15’. Entra in area, si fa ribattere il tiro. La Spagna resta attaccata disperatamente al match, ma la furia cilena non si spegne. Bravo si oppone a una penetrazione in area di Xabi Alonso (15’). E il Cile va in vantaggio. Scatta sulla destra il contropiede degli andini. In area il tocco è di Sanchez per Vargas che dribbla Casillas, evita il rientro di Sergio Ramos e mette deliziosamente in rete (19’). I piccolini del Cile (Sanchez 1,69 e Vargas 1,75) dettano legge. Edu Vargas, 25 anni, giunse al Napoli nel 2012 in prestito dall’Universidad de Chile con diritto obbligatorio di riscatto per 14,8 milioni di dollari. Il Napoli lo ha dato in prestito prima al Gremio e poi al Valencia. Il gran ritmo dei cileni disorienta la Spagna che ha due lampi solitari. Xabi Alonso batte alto il pallone che Diego Costa gli passa in area (23’). Sulla punizione di Silva, Diego Costa scaraventa sull’esterno della rete (26’). E’ un match corpo a corpo e l’eleganza della Spagna sfuma. Ammonizioni per Vidal (26’) e Xabi Alonso (41’). E arriva il fulmine cileno del raddoppio. Casillas respinge dritto la punizione dal limite di Sanchez e Aranguiz, in area, raccoglie e insacca (43’). E’ un brutto mondiale per Casillas, già protagonista in negativo contro l’Olanda. Ripresa disperata per la Spagna sotto di due gol. Koke, 22 anni, il gioiello del Real Madrid, rileva Xabi Alonso, frastornato da un primo tempo non privo di errori. La prima gran palla di Iniesta mette Diego Costa al tiro, ma l’attaccante è lento in area, e Isla salva in angolo (49’). Non ha fortuna la Spagna quando una rovesciata in area di Diego Costa pesca Busquets liberissimo davanti alla porta di Bravo, ma la conclusione è clamorosamente a lato (52’). Koke gioca con buona personalità, ma è troppo poco. Come contro l’Olanda, Diego costa non finisce la partita (64’ entra Torres, praticamente nullo). Sette palloni giocati dal brasiliano naturalizzato spagnolo, un palla sprecata a lato, un’altra occasione sciupata e la rovesciata-assist per Busquets che falliva la rete. Ed è Isla, al suo solito, che si divora un gol clamoroso su un traversone da sinistra dopo un contropiede innestato da Vargas (68’) fallendo il tre a zero. Le speranze spagnole sono al lumicino. Il Cile spreca un secondo contropiede. Ha sempre la partita in pugno. Sfonda Sanchez a destra e Vidal si fa chiudere in area (74’). E’ sempre il Cile vicino al gol. C’è Cazorla per Pedro (76’). Quattro minuti dopo Bravo gli sventa in angolo la conclusione filante. Ancora Bravo protagonista nel finale. Vola a deviare in corner il tiro dalla distanza di Iniesta, l’unico lampo del genio del Barcellona (85’), e pesca nell’angolino sinistro basso la punizione di Cazorla toccandola in angolo. Entra l’atalantino Carmona. Sei minuti di recupero. Finisce nel tifo assordante dei tifosi cileni che, in apertura di gara, avevano cantato a squarciagola l’inno nazionale. MIMMO CARRATELLI SPAGNA (4-2-3-1): Casillas; Azpilicueta, Martinez, Sergio Ramos, Jordi Alba; Busquets, Xabi Alonso (46’ Koke); Silva, Iniesta, Pedro (76’ Cazorla); Diego Costa (64’ Torres). CILE (3-4-1-2): Bravo; Medel, Silva, Jara; Isla, Diaz, Aranguiz (64’ Gutierrez), Mena; Vidal (87’ Carmona); Sanchez, Vargas (85’ Valdivia). ARBITRO: Geiger (Stati Uniti). RETI: 19’ Vargas, 43’ Aranguiz. OLANDA-AUSTRALIA 3-2– La sorpresa, con l’Australia in vantaggio, dura 57 minuti allo stadio di Porto Alegre. Poi, l’Olanda si sveglia e, soprattutto, l’ingresso di Depay (45’ per l’infortunato Martins Indi), un attaccante per un difensore, cambia il risultato: suo l’assist del 2-2 e il gol del 3-2 finale. L’Olanda appare stupita dall’intraprendenza dell’Australia che si gioca il tutto per tutto non avendo nulla da perdere. Questa è la consegna dell’allenatore. Cinque giorni dopo il trionfo sulla Spagna, l’Olanda schiera la stessa formazione. Forse prende il match sottogamba. In ogni caso l’Australia va a mille. Corsa, pressing, manovra puntuale. In attacco Cahill, punta centrale, e Leckie, ala destra, impegnano duramente la difesa olandese. Gli “orange” sembrano addormentati. Sneijder è fuori partita. Robben e Van Persie non riescono a sfuggire ai difensori australiani. Blind, che aveva fatto il fenomeno contro gli spagnoli, è in penombra. Gli australiani dilagano spesso in attacco. C’è De Jong a reggere la baracca olandese. E non basta all’Olanda andare in vantaggio con Robben (20’) per mettersi tranquilla. L’ala destra del Bayern salta Wilkinson a centrocampo e, dopo una galoppata di quaranta metri, incrocia in corsa di sinistro sull’angolo lontano (20’). Ma è giornata di mezza sorpresa. L’Australia pareggia subito. Su un cross lungo da destra, Cahill di sinistro scaraventa al volo in rete (21’). Il vecchio Cahill (34 anni) fa sognare i canguri. Gran gol, seconda rete al Mondiale brasiliano. Un tiro pericoloso di Bresciano sorvola la traversa (30’). L’Olanda ci capisce poco. E’ disunita e sorpresa dall’ardore degli australiani, formazione giovane a ardimentosa, per nulla in soggezione, con inesauribili corridori, grandi atleti. A fine tempo, Depay sostituisce Martins Indi infortunato. E la partita cambia nella ripresa. Ma è l’Australia che rimonta clamorosamente. Braccio largo di Janmaat in area sul cross corto di Bozanic e rigore messo a segno da Jedinac (53’). Clamoroso al Cibali esiste solo in Italia. Non esiste a Porto Alegre. E l’Olanda va al sorpasso. Depay a sinistra è una furia. Vent’anni, origini ghanesi, attaccante del Psv Eindhoven, porta sulla maglia il cognome della madre, Memphis. Depay è il nome del padre che ha abbandonato la famiglia. Confeziona il successo olandese in due mosse, pareggio e vittoria. Salta due avversari e al 58’ dà a Van Persie la palla del 2-2. Terzo gol del centravanti del Manchester United in questo Mondiale, 46 i gol in nazionale. L’Australia non si arrende anche se non è più brillante come nella prima frazione. Pressa di meno, la difesa cala, ma contrattacca. Potrebbe riacciuffare il vantaggio, ma il tuffo di testa di Leckie, davanti all’area piccola, è sventato da Cillesen (67’). Gol fallito, gol subito. Un minuto dopo, Depay calcia da 25 metri e sorprende il portiere australiano (68’). Errore dell’estremo difensore. Nella serie dei cambi finali, Van Persie esce all’87’ per Lens. Ammonito, salterà la sfida conclusiva del girone col Cile (aveva preso un “giallo” anche contro la Spagna). Mostra buona qualità il 23enne Wijnaldum, un altro gioiello del Psv, che entrava al posto di De Guzman (78’). OLANDA (3-4-1-2): Cillesen; Vlaar, De Vrij, Martins Indi (45’ Depay); Janmaat, De Guzman (78’ Wijnaldum), De Jong, Blind; Sneijder; Robben, Van Persie (87’ Lens). AUSTRALIA (4-2-3-1): Ryan; McGowan, Wilkinson, Siranovic, Davidson; Jedinak, McKay; Leckie, Bresciano (51’ Bozanic), Oar (77’ Taggart); Cahill (70’ Halloran). ARBITRO: Haimoudi (Algeria). MONDIALE 2014. Gruppo A: Brasile-Croazia 3-1, Messico-Camerun 1-0, Brasile-Messico 0-0. Classifica: Brasile 4 (3-1), Messico 4 (1-0), Camerun 0 (0-1), Croazia 0 (1-3). Gruppo B: Spagna-Olanda 1-5, Cile-Australia 3-1, Olanda-Australia 3-2, Cile-Spagna 2-0. Classifica: Olanda 6 (8-3), Cile 6 (5-1), Australia 0 (3-6), Spagna 0 (1-7). Gruppo C: Colombia-Grecia 3-0, Costa d’Avorio-Giappone 2-1. Classifica: Colombia 3 (3-0), Costa d’Avorio3 (2-1), Giappone 0 (1-2), Grecia 0 (0-3). Gruppo D: Italia-Inghilterra 2-1 e Uruguay-Costa Rica 1-3. Classifica: Costa Rica 3 (3-1), Italia 3 (2-1), Inghilterra 0 (1-2), Uruguay 0 (1-3). Gruppo E: Francia-Honduras 3-0, Svizzera-Ecuador 2-1. Classifica: Francia 3 (3-0), Svizzera 3 (2-1), Ecuador 0 (1-2), Honduras 0 (0-3). Gruppo F: Argentina-Bosnia 2-1, Iran-Nigeria 0-0. Classifica: Argentina 3 (2-1), Iran 1 (0-0), Nigeria 1 (0-0), Bosnia 0 (1-2). Gruppo G: Germania-Portogallo 4-0, Ghana-Usa 1-2. Classifica: Germania 3 (4-0), Usa 3 (2-1), Ghana 0 (1-2), Portogallo 0 (0-4). Gruppo H: Belgio-Algeria 2-1, Russia-Corea del sud 1-1. Classifica: Belgio 3 (2-1), Russia 1 (1-1), Corea del sud 1 (1-1), Algeria 0 (1-2).
La Spagna fuori dal Mondiale. Vargas protagonista
Mimmo Carratelli
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