Il mio Napoli – Fiorentina
– C’era una volta il Napoli che segnava 2/3/4 reti e che concedeva minimo 7/8 palle gol a partita. Oggi invece c’è una squadra che segna col contagocce, rischia poco, ma viene punita al primo errore.
– La domanda prima della gara è stata: dopo giovedì, ci sarà reazione o il contraccolpo?
– Come col Porto, abbiamo disputato una grande partita. Come col Porto, usciamo tra gli applausi e senza punti.
– Continua intanto il paradosso: dopo un periodo di poca brillantezza, di molti errori, di gioco stanco e di vittorie, abbiamo ritrovato ciò che ci mancava, l’intensità e l’atteggiamento e abbiamo perso il risultato.
– Entrato allo stadio, zuppo, dopo aver aspettato invano un amico per un’ora, mentre invece egli era già dentro, ho notato che le cheerleaders hanno danzato solo sotto i distinti. Per protesta, i tifosi in tribuna stavolta hanno abbandonato un’ora e mezza prima del triplice fischio.
– Ho visto Calle tra i titolari. Ho pensato che se avesse segnato, per i prossimi 2 mesi avremmo parlato solo del suo mancato impiego di giovedì.
– Poi ho visto un viola baciato ed abbracciato dai giocatori azzurri, fotografi, dirigenti di campo, barellieri, raccattapalle. Mi ha incuriosito, ma non l’ho individuato subito.
– Infine, ho visto Mesto. Bentornato. Dopo esattamente un girone è tornato a riscaldarsi.
– All’8′, primo tiro in porta. Solito lancio alla Pirlo di Reina per Higuain. L’argentino ha fatto scorrere il pallone e poi di sinistro ha calciato forte: Neto si è allungato e ha parato.
– Al 12′ nei miei paraggi, è iniziato uno scambio di vedute assai pittoresco tra due tifosi in antitesi. Ho scoperto che ci sono quelli che vanno allo stadio per il puro gusto di criticare e quelli che invece sono lì per il puro gusto di criticare chi critica.
– Il primo, giusto un posto avanti al mio, che inveiva in italiano o giù di lì anche per l’andatura troppo dinoccolata di Reveillere e il secondo, giusto un posto dietro, che gli faceva tra i denti un’eco al fiele sistematica in napoletano stretto. Anche se credo che non sempre venisse recepita. Il sottoscritto, preciso nel mezzo.
Ho rivissuto l’incidente al Vomero di Federico Salvatore.
– “Insigne, ma fai le cose semplici! Cos’è sto tacchetto? A pro di che?” Il primo.
Di rimando, immediato e stizzito, il secondo: intanto se c’veneva ‘a pazziella, steva pall’ e porta, eh.
– Hamsik, servito da Insigne, da buona posizione non è riuscito a superare Neto e poco dopo, in contropiede, invece di insistere da solo, ha tentato un lancio improbabile e sbagliato per Calle:
“Dite quello che volete, ma Hamsik è da vendere. E secondo me, l’infortunio l’ha preso agli occhi, altro che dito! Non ci vede più!”
“Vabbuò, oilloc’ n’ato scienziato. Ieri teneva ‘a guallera, oggi l’orzaiolo”
– Su un contropiede della Fiorentina, Insigne ha recuperato a sinistra dopo una lunga rincorsa sull’avversario:
“Gùlam, Gùlam, ditemi dov’è Gùlam? Non c’è mai. Quella è la sua zona!”
“Sì, sì, ma c’adda fa? Mo’ mo’, à tirato ‘o calcio d’angolo! Addà piglià ‘o mezz’?”.
– A Reve hanno dato una palla difficile vicino la linea laterale che, correndo, ha perso:
“Basta, basta! Non è cosa sua! Se corre tutto storto, cosa pretende?! Cambiatelo!”
“Ma a chi adda mettere? chist à capito che in panchina nun tienimme a nisciuno?!
– Sull’episodio chiave, che ha procurato l’espulsione di Ghoulam, l’errore incomprensibile e grossolano è stato di Albiol. Non da lui. Ancora non capisco perché, invece di accorciare verso l’algerino, si sia fermato a protestare con l’arbitro.
– “Sei un venduto! Sei il solito servo dei potenti!”
“Stu scurnacchiato! T’ànn magnà ‘e can ‘a canciello”
L’unico argomento su cui i due hanno collimato le proprie esternazioni è stato Tagliavento.
– A mio avviso, gli arbitri bravi sono quelli quasi invisibili e che costantemente prendono 6 in pagella. Tagliavento, soprannominato il compensatore, è invece uno che noti sempre e che becca sempre 5. Non ha sbagliato, almeno visto dal campo, gli episodi salienti, ma la sua gestione dei falli, dei cartellini e delle situazioni di gioco è stata mediocre. Ha fischiato in modo uterino e ha mostrato il giallo non in maniera uniforme, indirizzando, come faceva il maestro Rosetti, l’andamento della gara.
– Solo Damato è riuscito a fare peggio ieri, mostrando il suo proverbiale cuor di leone, lasciandosi influenzare dal comportamento del noto Chiellini (coadiuvato da Bonucci) che ha preparato ed ottenuto l’espulsione di Bergessio con una serie di simulazioni a ripetizione.
– Dopo il rosso, Reve è passato a sinistra e Calle è indietreggiato sulla linea dei difensori:
“Ma come si fa? Questa è follia. Callejon terzino è una bestemmia al calcio!”
“Mo** ‘a soreta! Chest è ‘na jastemma ‘o vero!”
– Una punizione di Insigne deviata dal portiere e una combinazione che ha portato Reve ad un cross basso e pericoloso ma senza esito ha chiuso il primo tempo.
– Nell’intervallo, il signore dietro di me sarà andato a cambiare l’acqua alle olive, per cui è diventato un allegro monologo stile Pompei 79 d.C.:
Non ce la faremo mai. Siamo stanchi. L’allenatore non sta capendo niente. A centrocampo andremo in difficoltà. Cuadrado ora ci distrugge. Soffriremo. Gomez è tornato in forma e segnerà. Higuain è troppo solo. È colpa di Insigne. Ci vuole Behrami. Presidente, caccia i soldi.
– Ironia della sorte, proprio in quel momento, è passata dalle casse dello stadio “Losing my religion” dei REM.
– Intanto, il Minao ha svelato l’arcano di inizio partita, grazie a una battuta: per ristabilire la parità in campo, dovrebbe entrare Rosati al posto di Neto.
– Ecco chi era il viola abbracciato e coccolato: Rosati. Ben voluto da tutto l’ambiente partenopeo.
Quando è andato via.
– La ripresa si è aperta col palleggio lento dei viola, un fallo del Gonzalo fac-simile al limite su Insigne e due punizioni dello stesso alte sulla traversa.
“Insigne, basta punizioni! Ne hai azzeccata una 5 mesi fa e ora campi di rendita. Te ne devi andare!”
“Sto priann che segna. Accussì, l’abboffo a chist”.
– Secondo me, Insigne ha disputato una buona gara e presto, se non lo è già, diventerà il capro espiatorio preferito di molti tifosi.
– Higuain, dopo un fischio a suo danno, si è lasciato andare ad una plateale insofferenza e Tagliavento, con l’acquolina in bocca, lo ha ammonito per proteste:
“Quello è davvero terrificante, non v’è dubbio, ma non è possibile farsi ammonire ogni volta in questo modo stupido e, aggiungerei, infantile!”
“Chin’e corna!”
– Calle ha cercato di sorprendere il portiere da centrocampo:
“Assurdo! Come si fa a pensare di poter far gol da lì? Non è Maradona. Non ci sono più idee. Siamo alla frutta”
“E magnat’a banana!”
– Immancabile il commento che si libra nell’aria ad ogni partita intorno al 20’:
“Cambiaaa. Quando cambi qualcosa? Metti Behrami, metti Mertens, metti Pandev, metti …
“Ma se ‘a Fiorentina nun à mai tirato? Chi adda cagnà?”
– Inler ha provato tre volte il tiro da lontano: uno, deviato, è stato parato, gli altri due hanno sfiorato la fossa del salto in lungo.
– Ilicic ha tirato sull’esterno della rete.
“La nostra difesa fa acqua da tutte le parti. Henrique, in quel ruolo, non è buono!”
“Henrique in quel ruolo? Chill’ fa decatlòn”
– A metà ripresa, Tagliavento ha fischiato una punizione a favore di Gonzalone: applausi a scena aperta.
– Poi, si è infortunato Gomez ed è entrato Matri. Non segnava da Pompei 79 d.C. Classico identikit del castigatore. Ho sentito intorno a me uno strofinio generale.
Da due metri non è riuscito a deviare in rete, da un metro è andato di testa a colpo sicuro: fuori, ma lo avrebbe segnato anche Rosati.
– In poco tempo, il sempre presente Tagliavento ha stoppato una nostra azione e poco dopo non ha punito un intervento su Mertens che, ahinoi, gli ha procurato un infortunio.
– A tre minuti dalla fine, Joaquin ha realizzato il gol della nostra sconfitta a porta vuota. L’avrebbe segnato anche Matri.
Fortuna che il signore dalla critica facile era andato via 5 minuti prima, esasperato.
Irriferibili le bestemmie dell’altro.
– Ora che siamo in attesa del dossier di Della Valle di lacrime, mi preme dire che il Napoli ha ben giocato ed è stato superiore alla Fiorentina, nonostante l’uomo in meno e il compensatore, fino all’80’.
– Secondo le logiche nostrane, la squadra viola al rientro dovrebbe essere stata presa a pomodori in faccia dai tifosi. In 12 contro 10 non ha imposto il proprio gioco e ha vinto solo 0-1, sbloccandola all’87. Che scuorno!
– Mentre in serata ho visto un Clasico eccezionale, diretto da Tallaviento e facendo il tifo per Ancelotti, ma ho capito che proprio non era giornata. Fortuna che c’è sempre l’Inter.
E a SkyJuve24, invece di riproporre i tuffi di Chiellini, ci hanno propinato da tutte le angolazioni lo scazzo di Gonzalone. L’umana rabbia fa più audience della disonestà.
– Strano che Chiellini non sia andato ai microfoni a dispensare pillole di codice etico come quando fu preso a gomitate da Mexes.
– Comunque, sono fiducioso. Giocare così bene, dopo la batosta di giovedì, è rassicurante. Magari la buttassimo pure dentro.
Sono incazzato, ma non come col Porto.
– Infine, nell’attesa dei nuovi titoli di oggi sul culo di Benitez, chiudo con la frase del signore dello stadio sopra di me: dummeneca, chill (intendendo il tifoso incazzato) ‘o vac truvann’ int’a cajola (settore ospiti).
Come dargli torto?
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca
Gianluigi Trapani