Il mio Swansea – Napoli
– Per descrivere questa partita e non far addormentare i lettori, ci vorrebbe una fantasia tipo quella di Seedorf quando deve inventarsi la posizione in campo più congeniale per Kakà.
– La gara è durata 93 minuti. Il momento più emozionante? Il 93′, al triplice fischio.
– Se questo 0-0 fosse stato una canzone, avrebbe potuto tranquillamente partecipare a Sanremo. E vincere.
– Considerato lo svolgimento, mi è venuto in mente un incontro europeo del passato: lo 0-0 orrendo in casa con l’Utrecht (2010). Che a sua volta mi ha ricordato lo 0-0 orrendo col Wettingen (1989). Ma passammo il turno (o il girone) in entrambi i casi.
– Anche se ho avuto la sensazione della classica partita che sarebbe potuta durare 6 giorni senza vedere reti, ritengo il risultato ottimo.
– Non prendere gol con una linea difensiva composta da Maggio, un esordiente (Henrique), Brivitos e un destro adattato a sinistra ma che non giocherebbe nemmeno a destra, è un risultato ottimo.
– Non prendere gol con un centrocampo composto da due che insieme, come nei migliori matrimoni, riescono a far uscire reciprocamente il peggio dell’altro, è un risultato ottimo.
– Dzemaili, esci da questo blog!
– Non prendere gol con il Pampa Sosa alla telecronaca, è un risultato ottimo. Nonché sorprendente.
– Il migliore momento del Napoli è durato 3 minuti suddiviso nei due tempi:
nel primo, tiro di Calle che ha sfiorato il palo al 3′ e bel diagonale di Hamsik smanacciato da Worm al 4′;
nel secondo, bellissimo servizio di Hamsik per Gonzalone che da buona posizione l’ha sparata nella miniera più prossima all’Inghilterra. Stop.
– Migliore in campo? Rafael.
– Il nostro portiere ha mostrato tutto il repertorio, oltre il disgraziato infortunio. Gli straordinari: volo all’incrocio con la mano di richiamo e uscita kamikaze sui piedi dell’avversario. Poi, uscite alte con una o due mani, uscite basse, parate dalla lunga e media distanza, rinvii precisi con mani e piedi, posizione, sicurezza, personalità e in piena trance agonistica, ha cominciato a parare e respingere anche i tiri destinati alle mascelle dei fotografi o alle dentiere di qualche tifoso.
– Le parate di Reina nella ripresa non sono state particolarmente difficili, ma il senso di sicurezza lo si è sentito da casa.
– Higuain, per vedere qualche pallone giocabile in più, avrebbe dovuto chiedere a Inler e Dzemaili di indossare la maglia bianca.
– Curiosità e sensazioni:
Maggio si è fatto notare per un fallo laterale: è riuscito nell’impresa di far entrare e uscire il pallone dal campo, senza che nessuno lo toccasse e in assenza di vento;
Insigne, che si è sacrificato tantissimo, al secondo fallo della sua carriera, si è beccato il secondo giallo;
Calle, che pure ha badato molto alla fase difensiva, dopo un tunnel spettacolare, ha tirato con la punta;
Bony, quello con i capelli di Lenny Krevitz, si è fatto apprezzare fuori dall’area per il tempismo e la difesa della palla, non in zona gol. Ho avuto la sensazione che non avrebbe segnato nemmeno se fosse stato solo in campo;
Un giocatore sconosciuto che è subentrato mi ha ricordato invece l’acconciatura rasta di Fiona May;
Chico, mi ha ricordato il tuppo di Olivia di Popeye;
Monk, l’allenatore, mi ha ricordato le caramelle al mentolo di quando ero ragazzino.
– Il passaggio del turno era l’obiettivo. Ora manca una sola partita, in casa.
– Solito quesito:
A breve Mesto rientrerà. Ma Zuniga? Lo ritroveranno tra un paio di millenni in qualche ghiacciaio abbracciato a un mammut?
– Da sottolineare che alla vigilia i romanisti hanno tempestato di messaggi i tifosi gallesi inducendoli ad invocare il Vesuvio e ad insultarci. I gallesi avrebbero risposto picche, paventando anche l’idea di un gemellaggio.
Ora capisco finalmente De André cosa voleva dire con ‘Dai dementi non nasce niente, dalla merda nascono i fiori’.
– A proposito di geni, Gene Gnocchi ha giustificato la sua battuta su Maradona perché il suo mestiere sarebbe quello di far sorridere la gente.
Pensandoci, questa è la battuta che meglio gli è riuscita negli ultimi anni.
– A proposito di gnocche, alla battuta della Littizzetto sul contrabbando a Napoli credo che non abbia riso manco Gene.
– Mughini invece ha abbassato il tiro e ha dichiarato che sposerebbe tutte le ragazze pon pon. La portavoce delle cheerleaders, appresa la notizia, ha chiesto a nome di tutte di tenerlo abbassato, di ringraziare sinceramente e di continuare a chiamarle ‘sciacquette’. Soprattutto le nubili.
– Voglio infine menzionare e complimentarmi con la Kostner. Oltre al fatto che ha un nome, Carolina, italiano. Dopo le lacrime di Vancouver, il bronzo alle Olimpiadi di Sochi mi ha emozionato.
L’oro è andato ad una Russa e questo ha suscitato non poche polemiche per un presunto trattamento di favore da parte dei giudici e degli arbitri: pare che il pallone non abbia completamente varcato la linea.
Nemmeno all’estero possiamo più stare tranquilli…
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani