Sotto tre buone stelle, Callejon, Higuain e Jorginho che fulminano la Roma (3-0), e una quarta stella in tribuna, Maradona, giunto al San Paolo per tifare come un matto. E così Benitez riporta la chiesa azzurra al centro del villaggio della Coppa Italia. Il Napoli frantuma la difesa-record della Roma ribaltando in semifinale il 2-3 dell’andata. Azzurri finalisti della Coppa nazionale contro la Fiorentina il 3 maggio a Roma.
Il Napoli ha giocato una grande partita di concentrazione mentale, giudizio tattico e vigore atletico. Ha saputo aspettare per colpire. La Roma ha cominciato da grande squadra però lenta e bloccata in ogni zona del campo.
La rinuncia di Garcia a Totti (entrato nella ripresa) ha lasciato la Roma senza il suo geniale ispiratore. E così Gervinho non è stato il fulmine di guerra che si temeva (Maggio e Callejon a chiuderlo). Destro è sfuggito tre jvolte, ma sulla prima occasione, pressato anche da Maggio, Reina gli è uscito tra i piedi ricacciandogli in gola l’urlo del gol (era il 2’ di gioco e il portierone madrileno salvava ponendo le basi del successo azzurro).
Il centrocampo del Napoli ha preso quota alla distanza sovrastando quello romanista. De Rossi, Pjanic e Strootman hanno ceduto alla maggiore freschezza, al movimento e agli inserimenti di Hamsik, Jorginho e Inler (strepitoso in molti anticipi ribaltando l’azione).Quando Maicon è entrato nella ripresa (49’ per Torosidis), Benitez gli ha mandato contro l’irriducibile Callejon spostando lo spagnolo a sinistra con Mertens a destra. Il professore di Madrid non ha sbagliato una mossa sostituendo nel finale tre azzurri diffidati (Hamsik, Jorginho e Higuain). Nel finale a tutto palleggio del Napoli, con gli olè del pubblico, ha fatto debuttare Henrique (85’ per Jorginho).
Prendendo sempre maggiore sicurezza, la difesa azzurra ha concesso poco e Reina, dopo quel salvataggio iniziale, non ha dovuto soffrire. Dopo venti minuti, il match era in mano al Napoli. Si temevano le sovrapposizioni di Bastos e Gervinho sul lato di Maggio, ma alla fine era l’azzurro a trionfare scodellando per giunta il cross che Callejon, fra le due statue centrali della difesa romanista, appoggiava di testa in rete (33’) per il vantaggio. Sfuggiva ad Hamsik il pallonetto beffardo con De Sanctis fuori porta (36’) per il raddoppio, ma ormai c’era una sola squadra in campo.
Nella ripresa, in due minuti, il Napoli ha schiacciato la Roma. Sul corner di Mertens e l’assist di testa di Albiol, di testa Higuain beffava la retroguardia giallorossa (48’). Poco dopo, uno spettacolare assist in corsa di Mertens metteva Jorginho davanti a De Sanctis per il più bel gol della serata: l’italo-brasiliano saltava in uscita il portiere scuotendo la rete (50’).
Gli ingressi di Maicon, Florenzi (56’ per Ljajic) e Totti (62’ per Pjanic) non aggiungevano nulla alla serata di abbattimento totale della Roma sotto di tre gol. A dieci minuti dalla fine concludeva il match in dieci (79’ espulso Strootman dopo un fallo su Callejon e l’applauso irridente all’arbitro). La Roma aveva le sue occasioni, ma con le polveri bagnate: 54’ Gervinho alle stelle, 58’ punizione di Pjanic oltre la traversa, 60’ palla-gol di Destro messa fuori di testa, 75’ ancora Destro pericoloso ma palla battuta a lato.
Mimmo Carratelli
NAPOLI (4-2-3-1): Reina; Maggio, Fernandez, Albiol, Ghoulam; Jorginho (85’ Henrique), Inler; Callejon, Hamsik (76’ Behrami), Mertens; Higuain (82’ Insigne).
ROMA (4-3-3): De Sanctis; Torosidis (49’ Maicon), Benatia, Castan, Bastos; Pjanic (62’ Totti), De Rossi, Strootman (79’ espulso); Ljaijic (56’ Florenzi), Destro, Gervinho.
ARBITRO: Rocchi (Firenze).
RETI: 33’ Callejon, 48’ Higuain, 50’ Jorginho.
COPPA ITALIA.
Ritorno semifinali.
Fiorentina-Udinese 2-0 (andata 1-2)
Napoli-Roma 3-1 (andata 2-3).
FINALE (Roma, sabato 3 maggio): Napoli-Fiorentina.