Finisce l’estate, comincia il campionato. Tutto nuovo per il Napoli come per molte squadre, se si esclude la Juve, alla ricerca ancora della formazione definitiva e della condizione migliore. Al Napoli mancherebbero ancora un difensore e un centrocampista. Si comincia in pieno calciomercato e con un nuovo rischio, la regola nuova del fuorigioco destinata a mettere sulla graticola arbitro e segnalinee.
Higuain ha lanciato il primo squillo di tromba. Qui ha giocato e vinto Maradona, qui bisogna tornare a quei tempi. Da argentino ad argentino il passaggio del testimone dell’entusiasmo. Vernissage al San Paolo con 50mila e più appassionati sugli spalti, l’attesa è alle stelle. De Laurentiis, senza lesinare investimenti, ha imbroccato l’allenatore della svolta, Benitez è stato sinora un grande manager pescando i rinforzi in club rinomati. La squadra avrà già la sua impronta alla prima di campionato? Il modulo nuovo (4-2-3-1), i nuovi innesti, la ricerca del possesso-palla attraverso un sapiente palleggio, novità assoluta rispetto alla più scarna interpretazione del gioco con Mazzarri, sono tante le novità e non si possono pretendere mirabilie alle prime battute. Il rodaggio non è finito. La squadra non deve strafare, dovrà giocare semplice prima di arrivare al top della condizione e del gioco.
Il Bologna è pericoloso. E’ tra quelle squadre che inseguono il mare della tranquillità e puntano alla luna della salvezza, perciò è preparato per un partenza veloce. E’ anche la “bestia nera” degli azzurri se ricordiamo il doppio colpo dei bolognesi lo scorso anno (campionato e Coppa Italia) nel segno dell’albanese con passaporto greco Pagagiotis Kone che rivedremo in campo e dovrà essere un “sorvegliato speciale”. Più graduale la preparazione del Napoli, proiettata su tre fronti, perciò probabilmente un gradino o due sotto quella del Bologna che, oltretutto, ha cambiato poco, ha un solo innesto di rilievo, l’ex attaccante granata Bianchi, ed è la stessa squadra collaudata con lo stesso allenatore della stagione passata. Insomma, l’insidia c’è.
Mancherà Lorenzo Insigne ed è un brutto colpo. Il ragazzo, reduce dallo strepitoso gol in nazionale, era caricato a mille, nuova stella filante del Napoli di Benitez. La saggezza tattica e le qualità tecniche di Pandev potrebbero assicurare una valida “spalla” per Higuain, mentre c’è un ragazzo favoloso in mezzo al campo, Marek Hamsik, il nuovo amore di Napoli. Col gioco e la pazienza di Benitez, potrebbe essere l’annata di Inler finora in chiaroscuro. La difesa a quattro è la novità attesa da molti, ma i due esterni, Maggio e Zuniga, brillanti, sono tutti da scoprire nella fase difensiva.
Higuain è la stella più attesa. Gioca diverso da Cavani. Ma non è un solista. Gioca per la squadra. Arretra sulla destra per i cambi-gioco al millimetro con i lanci sul lato opposto e, quando la condizione fisica sarà rodata al massimo, sarà un killer puntuale, il gol è il suo mestiere e il cuore argentino l’arma in più. Così è stato da Bruno Pesaola a Maradona.
Non proprio un Napoli a metà, ma ancora una squadra cui serve qualche ritocco (intanto, viva Zapata). In ogni caso, è in vantaggio su molte squadre in stand by che ancora inseguono colpi decisivi sul mercato col caso estremo della Roma montata, smontata, rimontata, e l’Inter a metà strada. Promette di brillare la Fiorentina. Solida la Lazio. Forse, il Milan, e non solo perché ha Balotelli, giocherà più di tutti a ridosso delle primissime posizioni dove è atteso il Napoli “internazionale” di Benitez. La Juve va già per conto suo, squadra collaudatissima sotto la sferza di Conte che ha piegato anche Tevez.
La parola scudetto non è proibita, ma in un solo anno non si costruisce una formazione da primato. E ci sarà la Champions dove Benitez non vuole mettere a repentaglio la sua reputazione. Insomma, una stagione azzurra interessante. Il futuro di gloria è ben tracciato.
MIMMO CARRATELLI
Buon viaggio, Napoli. Ma lo scudetto non si costruisce in un anno
Mimmo Carratelli
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