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Ma la doppia brutta figura della Gazzetta su Insigne è un dolore per chi fa il giornalista

Probabilmente queste poche righe non piaceranno ai napolisti. Ma oggi, 11 ottobre 2012, un giornalista non può che vivere con la morte nel cuore la fine del giornalismo certificata da poche righe a pagina 10 della Gazzetta dello Sport. Una rettifica del giornale che fu diretto da Gino Palumbo per un’intervista a Lorenzo Insigne.

Facciamo un piccolo passo indietro. La Gazzetta ieri pubblica un’intervista al nostro Lorenzo, richiamata in prima pagina col seguente titolo. Insigne: «Cavani pensa solo per sé, vuole segnare». In effetti, a leggere l’intervista, la frase c’è ma sono tre righe che sembrano fuori contesto. Il giornalista non insiste, quasi come se le domande fossero state inviate via mail oppure boh…

La Gazzetta va in edicola e scoppia il putiferio. Insigne smentisce, i tifosi si adirano non poco e interviene financo la società con un comunicato ufficiale.

E che cosa succede? Che la rosea, il giornale sportivo per eccellenza, oggi fa retromarcia. Innanzitutto pubblica le dichiarazioni con cui Insigne chiarisce il suo pensiero: «Sono legato a Edinson Cavani da un grandissimo rapporto umano e da un campione come lui posso solo imparare». E ancora: «Non ho mai detto che Cavani pensa solo per sé e vuole segnare».

Il quotidiano aggiunge poche righe: «Da parte nostra ci scusiamo con Lorenzo Insigne (e con i lettori): effettivamente il titolo di ieri in prima pagina non riportava correttamente i concetti da lui espressi sul compagno di squadra Cavani nell’intervista.

Una autocertificazione di scarsa professionalità che, a memoria, ha pochissimi precedenti nel giornalismo. Una doppia bruttissima figura per la Gazzetta. Una buona notizia per il Napoli: è sicuramente cambiato il peso della società e dei suoi tifosi.
Massimiliano Gallo

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