Il dibattito è sempre lo stesso, finanche un po’ noioso: De Laurentiis sì, De Laurentiis no. Non mi sfugge e non mi è mai sfuggito che il nostro presidente sia un imprenditore e che si sia gettato nell’impresa Napoli per guadagnarci (in termini economici, di visibilità, di potere politico e mediatico), non certo per passione calcistica. Ma ormai questo lo considero un punto assodato, vista anche la concomitante crisi del settore cinematografico.Come però è assodato che la sua avventura a Napoli sia coincisa (sarebbe meglio dire ha prodotto) con la rinascita della squadra, la conquista di obiettivi ormai dimenticati e la permanenza in pianta stabile nella prima fascia del calcio italiano (che sarà in crisi, certo, ma non è proprio di serie C).
Insomma, nel dare e avere credo che ci abbiamo guadagnato tutti. Lui in primis. Ma anche noi tifosi. Non ho nulla da dire al De Laurentiis imprenditore, mi indispone – questo è certo – quando tratta i napoletani come un popolo di fessi. Questo, però, è un altro discorso.
Il nodo della discordia è il mercato del Napoli. Devo ammettere che stavolta non comprendo gli scettici. E non tanto perché abbiamo opinioni radicalmente diverse sul valore dei calciatori che ci hanno lasciato, quanto perché stavolta – a differenza degli scorsi anni – l’allenatore non ha fatto una grinza. L’anno scorso, e anche l’anno prima, Mazzarri ogni tanto sfoderava la sua classifica del monte ingaggi e diceva: “faccio quel che posso con quello che ho”. L’anno scorso disse chiaro e tondo, o fece capire, che avrebbe voluto Vucinic e Vidal ma che i due giocatori preferirono la Juve perché lì avrebbero guadagnato di più. Quest’anno, almeno fin qui, il tecnico non ha detto A, anzi. Nelle interviste del dopo Palermo non ha mica zittito i giornalisti che inserivano il Napoli tra le papabili allo scudetto.
Ora io non dico che vinceremo il campionato (anche perché non ho la sfera di cristallo), dico però una cosa: ma se non si lamenta l’allenatore, un motivo ci sarà? Oppure l’uomo è completamente andato? Poiché io non ho mai visto un Mazzarri così presente a se stesso come in quest’estate, stavolta comprendo meno il partito degli scettici. Poi, certo, credo che con Thiago Silva al posto di Cannavaro e con Pirlo invece di Inler saremmo decisamente più forti. Su questo, lo ammetto, me la sento di scommettere un euro. Ma mi pare un’altra storia, come avrebbe scritto Michael Ende.
Massimiliano Gallo
Ci sarà un motivo se Mazzarri non si lamenta? O è impazzito?
Massimiliano Gallo
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