Quando è partito ‘o surdato nnammurato allo Juventus Stadium ci sono rimasto di stucco. Poi, nonostante l’amarezza, ho capito che è stata una cosa positiva: la consacrazione del Napoli. E’ stato abbattuto un tabù. E’ diventato un must e, come è ovvio che sia, se ne devono subire le conseguenze.Quando il Napoli superò l’Inter per la terza volta quest’anno, sui forum nerazzurri il massimo della delusione era: “non è partito nemmeno il coro di fine partita” come dire “ci hanno snobbato, non abbiamo rappresentato nulla, tutto troppo facile”. A Torino hanno sempre guardato il Napoli dall’alto in basso, anche negli anni di Maradona. Troppo forti, troppo superiori, prima di tutto economicamente e poi sul campo. “Se non ci fosse Maradona e quando vincono” questa era la loro idea. Ora i napoletani dovranno farci l’abitudine, speriamo il meno possibile, anche in alti stadi, e meno male aggiungo io. Il soldato innamorato è diventato un must come “Solo Rubare”, “Solo la Nebbia” o altre nefandezze del genere che però danno credito e posizione di forza a chi le subisce. La differenza è comunque profonda perché quelli sono insulti, quello napoletano è un coro di gioia, nonostante le tristi parole. ‘O surdato nnammurato è la consacrazione di un Napoli diventato una squadra capace di vincere. Sarebbe un peccato non capire dove sono gli errori e lasciar sfaldare il giocattolo, tornerebbero gli anni precedenti in cui si era sconfitti prima ancora di scendere in campo.
Gianluca Agata
p.s. però rode, e questo è un dato di fatto
Oj vita mia allo Juventus Stadium è la nostra consacrazione
Gianluca Agata
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