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Se proprio dovessimo cedere un tenore
io lascerei partire Lavezzi

Io l’avevo detto. Può dar fastidio al direttore ma io l’avevo detto: il Napoli è forte, la sconfitta con la Roma è stata un incidente di percorso. Basta consultare gli archivi del Napolista. Scherzando, ridendo ma l’avevo detto. E ora ne dico un’altra, perché si deve parlare SEMPRE prima e non dopo: senza Lavezzi faremo, comunque, un sacco di punti. Non sono un lavezziano anche se il Pocho, lo riconosco, è un signor calciatore. Ma non fa la differenza.Conta, nel football/soccer, mettere la palla nella rete avversaria, fare gol. Parto dall’episodio del palo colpito da Lavezzi contro la Roma. Lì ha commesso due errori: 1) avrebbe dovuto passare la palla a Cavani; 2) ha scelto di tirare? Si mira al palo più lontano. Chiedo a Marcello Giannatiempo una conferma: è vero o non è vero che lo spiegano alla scuola calcio? Quando avevo molto tempo libero e seguivo in maniera ancora più ossessiva il calcio, lessi un articolo di Gianni Brera buonanima su Maradona. Brera sosteneva che esistono i fuoriclasse e gli “assi” che fanno la differenza. Secondo il giornalista lombardo, Falcao era un asso, un “uomo squadra”, mentre Diego rappresentava il calciatore che, da solo vince la partita: un “match winner”. Per capirci: sicuramente Lavezzi è un fuoriclasse, un calciatore superiore alla media degli ottimi calciatori (mettere in discussione questo significherebbe non capire nulla della sfera di cuoio anche se non è più di cuoio). Ma il Pocho non è un “asso” e nemmeno un “match winner”. Lasciando da parte la filosofia calcistica, torno al concreto: se proprio si dovesse vendere uno tra Hamsik, Lavezzi e Cavani, io cederei l’argentino. Tempo fa posi un quesito: chi vale di più, Lavezzi o il Matador? Manco a farlo apposta, qualche giorno dopo il Mattino pubblicò una tabella: il Pocho varrebbe 31 milioni, Cavani 50 milioni. Non si tratta delle Tavole di Mosè, ma solo di una tabella, opinabile integralmente. Oggi io profetizzo che senza Lavezzi faremo tanti punti. Sono pronto: lapidatemi.

Giuseppe Pedersoli

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