ilNapolista

In trasferta Mazzarri non trova la formula

Settima partita in trasferta e sesto esperimento. A volte immagino lo zio Walter travestito da druido, con una lunga barba bianca, con un cappello afflosciato a larghe tese e gli occhiali appannati dal vapore, a cercare di inventarsi la pozione magica perfetta. Immagino che nella marmitta fumante vi inserisca gli ingredienti e le dosi pensandoci 24 ore al giorno: un po’ di Mascara, le ali di Maggio e Dossena e il cuore di Campagnaro (esempio di una delle tante tentate ricette).Ma poi, a minestra conclusa, recitate le fatidiche filastrocche magiche, la pozione non ha mai dato le soddisfazioni attese. In alcuni casi ha illuso. Buona, colorata, ben dosata, frizzante, ma sempre priva della particolarità principale: la magia. Niente magia, niente energia. Resta una bevanda, una di quelle che puoi andare a comprare anche al supermercato o al bar. Non c’è da scomodarsi troppo con riti e scioglilingua per una semplice Coca-cola o un succo di ananas. Dopo averlo sorseggiato, ci si disseta, in altri casi rinfresca, ma non vien voglia di fare il bis.

Ecco, una partita come quella di Novara (o di Bergamo, o di Catania, o di Cagliari, o di Verona) spero di non rivederla per lo meno nel breve periodo. Diciamo che mi ha un po’ nauseato. Cambiano gli interpreti, cambiano i fattori e il dosaggio, ma alla fine la sostanza è sempre la stessa. Come un caffè, al termine degli ennesimi novanta minuti sperimentali, lascia un po’ l’amaro in bocca. Di pozione magica nemmeno l’ombra. Un chilo di Pandev, una mosca Dze Dze e una spolveratina di Hamsik anche stavolta non hanno sortito l’effetto voluto. L’intruglio non ci ha fatto mettere le ali.

In sette trasferte abbiamo giocato con sette formazioni diverse e mai con i tre tenori dal primo minuto.

In Champions non c’è stato bisogno di scervellarsi troppo. I componenti sono sempre stati gli stessi, salvo casi di infortuni o squalifiche, ma nessun esperimento. C’è da dire che nelle partite di coppa l’incantesimo si manifesta a prescindere dalla formazione scelta dal mister. E’ già nell’aria. Ma è anche indubbio che gli ingredienti siano sempre stati quelli giusti. In campionato invece, a parte le partite di cartello, di magia se ne è potuta trovare solo sugli spalti, quando anche a Novara, una miriade di tifosi ha voluto accompagnare la squadra. Ma il bottino esterno del Napoli con le “piccole” non è all’altezza. Non è all’altezza per lo meno delle squadre che ci sono avanti.

Ora, sembra che nella credenza del druido Walter ci saranno altri due principi attivi da utilizzare: la coscia di Britos e una fetta di Donadel. Ci auguriamo che con questi si possa trovare finalmente la formula giusta, anche se non sarebbe male fare una nuova spesa, altrimenti, proviamo con la squadra tipo a Palermo. Per una volta, i titolarissimi in campo in trasferta. A volte basta non cambiare. A volte basta una vittoria per far tornare buoni tutti gli ingredienti, anche quelli lasciati in dispensa. D’ora in avanti si può. In casa è già accaduto.

L’anno prossimo, voglio tornare in Champions. Prosit.

Forza Napoli Sempre

La 10 non si tocca.

Gianluigi Trapani

ilnapolista © riproduzione riservata