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Sul cellulare squilla la musichetta della Champions

Ore 8:05 si sale in macchina per andare a lavoro e dalla radio partono le note di una canzone di Raf:
“Sei un’emozione inaspettata, un sogno indescrivibile,
la sensazione più delicata
profonda e così semplice..
Ringrazio il cielo per la gioia pura
che ora tu regali a ME…”
Già, ringrazio il cielo per la gioia pura che tu regali a ME. Guido, ma la testa è altrove…il cuore a Manchester.
Nella mente c’è un  solo motivo a ripetizione, l’INTRO della Champions accompagnato da decine e decine di immagini, quelle che ci hanno portato fin qui.
La prima è quella di Gianluca Grava che, a partita praticamente terminata, salva sulla linea il goal del possibile vantaggio del Lecce… la ripartenza e la “mazzata” de El Matador all’incrocio. Quell’azione è il simbolo del nostro cammino in questi anni: Grava l’abnegazione, l’attaccamento alla maglia, la voglia di risalita dalla “polvere” di Gela alle “stelle” continentali. Cavani la determinazione, la voglia di credere fino all’ultimo secondo, fino all’ultimo granello di energia che  “NON E’ FINITA!”. Il suo goal e l’esplosione di “Gioia infinita”, parafrasando i Negrita.
E poi… i vari Flash Back: il Pampa Sosa seduto a cavalcioni sulla traversa del S. Paolo, fiero di mostrare la maglia con l’effige di D10S: “Chi AMA non dimentica”. Il goal di Trotta a Frosinone e la festa con i “fratelli” genoani dopo lo 0-0 all’ultima di B. Il goal di Montervino imbeccato da Garics nel 3-1 al Milan nel primo anno di A dell’Era Aureliana. La tripletta de El Matador alla Giuve e la doppietta a Roma. Il Pocho e la sua capriola nei tabelloni a Cagliari, Marek che si accarezza il ciuffo sotto il diluvio di Napoli-Genoa e la “pelle d’oca” al triplice fischio finale dello 0-0 con l’Inter in casa.
Dopo l’ultima con l’Inter ci fu più traffico Bluetooth che sulla tangenziale di Napoli, per inviare ad amici e parenti la “musichetta” da impostare come suoneria…oggi non si sa a chi sta squillando il telefono. Io al cellulare rispondo il più tardi possibile (inizialmente non rispondevo nemmeno), perché adoro farmi travolgere da quell’emozione e dalla pelle d’oca che si manifesta in ogni centimetro quadrato del mio corpo. Come si dice a Napoli: ‘o fridd ‘ncuollo!
Tutto ciò durerà fino al fischio iniziale, poi l’emozione lascerà il posto allo “spirito partenopeo” che ci accompagnerà in questa nuova fantastica avventura. Carichi, vogliosi, determinati a vendere cara la pelle. E non importa se perderemo, vinceremo, pareggeremo, ci distruggeranno, li demoliremo…l’importante sarà seguire e sostenere a prescindere, semplicemente perché abbiamo solo due parole verso i colori azzurri: TI AMO!!!

P.S. “Lo spettacolo dopo il Big-Bang…. SIAMO NOI!”
Massimiliano Erro

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