«E poi che goduria, l’ha trasmessa la Rai, tutt’Italia ha visto che cos’è il Napoli». Così mi ha detto lo zio stamattina nel consueto e atteso post-partita. E devo ammettere che mi ha colpito. Non ci avevo pensato. A tante cose ho pensato in questa notte insonne, ma non al proscenio nazionale.
Insomma, l’Italia ci guarda e si è accorta del Napoli. Devo ammettere che visti dall’altra parte i giornalisti fanno ridere. Nel pre partita Marino Bartoletti aveva farfugliato due-tre frasi di circostanza che preludevano a una disfatta, sottolineando le carenze difensive. Al 90esimo si sono rivolti a Mazzarri manco fosse arrivato Rinus Michels, mentre al Gasp lo hanno trattato come si fa con gli ambulanti al semaforo.
Ma torniamo a noi. Un debutto in Champions proprio niente male. Un primo tempo comprensibilmente sacrificato all’emozione con un possesso palla finale da brividi (73 a 27), ma nel mezzo una fantastica traversa di Lavezzi. Abbiamo sofferto, tanto, però piano piano siamo usciti dal guscio. E nell’intervallo Mazzarri deve aver detto ai suoi che in fondo il lupo non era così cattivo, e se magari avessimo provato a dare qualche graffio…
E così c’è stato quel secondo tempo. Quei contropiede. Quella tenuta del campo. Insomma, il Napoli c’è. Ma, come ha detto il presidente, non lasciamoci andare a facili entusiasmi: «Avrei dato 7 alla squadra, ma ci date un 9 e ce lo prendiamo», ha detto alla Rai. E ho apprezzato molto la sua frase («Meglio così, una vittoria avrebbe provocato troppi entusiasmi»). Lo preferisco decisamente quando fa così.
Quando arrivi nel calcio che conta è bello capire che ci puoi stare, ma ti rendi anche conto di quanto ancora ci sia da crescere. Dovremmo parlare già del Milan, adesso, lo so. Le grandi squadre fanno così. Però magari tra qualche ora, godiamo ancora un po’.
Massimiliano Gallo
L’Italia si è accorta del Napoli, il Napoli resta coi piedi per terra
Massimiliano Gallo
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