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Giocando ogni tre giorni un ragazzo di 23 anni si stanca?

“Del senno di poi son piene le fossa”, ma il rischio di fare una brutta gara cambiando tanto c’era tutto, e non ci voleva un mago. Il calcio e’  il gioco piu’ antico del mondo, con regole facili e volerle a tutti i costi stravolgerle e’ una follia. Purtroppo l’abbiamo pagata. Un’esperienza in piu’ per essere positiva e far guardare con entusiasmo il domani. Troppa euforia non fa bene, bisogna restare con i piedi per terra ed affrontare gli incontri uno alla volta, navigando a vista, da buoni marinai. Squadra che vince non si cambia, invece ecco un turn-over esagerato, con ragionamenti insani.
Perché mi chiedo: ci si stanca a 23 anni a giocare al pallone, ogni tre giorni, all’inizio del campionato e con una sosta dopo l’incontro con l’Inter che farà riposare alcuni? Ma vogliamo finirla di fare questi ragionamenti, dobbiamo fare giocare sempre la squadra più forte, facendo entrare, a seconda delle partite e delle situazioni, le giuste sostituzioni. Giocando ogni incontro con 14 giocatori che si possono alternare, per un po’ di fisiologico riposo, utilizzando gradualmente tutta la rosa.
L’esempio Barca non fa per ora per il Napoli, noi siamo un’altra cosa,e  mercoledi’ abbiamo regalato tre punti ad un inesistente Chievo. Un peccato, ma la palla e’ rotonda e questo e’ il bello.
Ci rifaremo sperando di far viola….i viola.

Gigi Porcelli

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