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Perché Mazzarri ha rinunciato al suo credo tattico?

Ok, ci hanno presi a pallonate. Ok, il risultato e’ anche stretto per loro. Alla fin fine loro sono una squadra che quando toglie dal campo Fabregas lo puo’ sostituire con Messi. Insomma, altri migliori di noi, sono tornati a casa con lo stesso risultato, con una bruciante manita sulle guance. E poi un bagno di umiltà precampionato e’ salutare per tutti, squadra, società e tifosi. Sono queste le sconfitte su cui, volendo e avendone la capacita’, si costruiscono cose importanti. Ci sono cose che non vanno. In primis un centrocampo che non filtra e non imposta. Li’ in mezzo il Barca ha fatto quello che voleva, noi ci siam limitati a qualche sterile sventagliata e a guardar passare i treni blaugrana che si infilavano come coltelli nel burro di una difesa che, diciamolo onestamente, non ci ha capito niente. Ma, ripeto, ci sta. Meglio, molto meglio, prendere 5 legnate al Camp Nou che 2 a San Siro. Meglio scornarsi coi grandi che coi mediocri. Dai grandi puoi sempre imparare qualcosa. E il Barca, a mio parere, ci ha insegnato una cosa importantissima: che se si vuole diventare grandi bisogna conservare la propria anima. I diciottenni catalani l’anima ce l’avevano, e infatti non ci han fatto vedere palla. Mazzarri invece no. Nel momento della prova ha rinunciato al suo credo tattico, alla sua idea di gioco, all’anima del suo Napoli e, in fondo al motivo per cui eravamo stati chiamati la’, nel tempio del calcio. Invece del 3421, il nostro marchio di fabbrica, ci siam presentati con un anonimo 442, col solo risultato che, in ritardo di condizione rispetto a loro, i reparti han sbagliato tutti i movimenti, non ci si raccapezzavano più. E gli dei del calcio, che a diferenza degli altri amano la hubrys, ci hanno severamente punito. Mazzarri nel post partita si lamentava che i ragazzi avessero mollato dopo il due a zero. In realtà e’ stato lui per primo a mollare abiurando il suo credo tecnico/tattico, i ragazi lo hanno semplicemente seguito dopo 20 minuti. La lezione dunque e’ stata dura, spero almeno che l’abbiano imparata. Un’ultima cosa per gli arbitri: i goal come quelli di Cavani, in rovesciata nel centro dell’area del tempio del calcio, sono le nostre offerte alla diva Eupalla e non si annullano per fuorigioco, peraltro dubbio. Mal ve ne incogliera’.
Eugenio angelillo

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