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Cavani: “Io la camorra la dribblo”

Storie d’Uruguay che s’intrecciano e s’incrociano. Che danzano sul filo del mercato e dell’amicizia. Della Coppa America e, perché no, del mercato. Edinson Cavani e Walter Gargano, i protagonisti: da Edy, proclami d’amore per il Napoli e risvolti sociali; per il mediano, un messaggio di De Laurentiis. E allora, le storie.
Il matador e la camorra
Cavani arriverà oggi in Italia, pronto per presentarsi all’allenamento pomeridiano a Castelvolturno insieme con Lavezzi. I dottori De Nicola, D’Andrea e Canonico li sottoporranno alle visite mediche e ai test, e poi via al lavoro (Mazzarri, però, vorrebbe evitare a entrambi la trasferta di Maiorca). Cavani è pronto. Prontissimo. E lo ha ribadito prima di decollare da Montevideo: «Dopo il Mondiale e la Coppa America, ora ho tantissima voglia di tornare a Napoli e vincere qualcosa con la maglia azzurra. Magari una coppa. Più gioco e più aumenta la mia voglia di vincere», ha detto a El Observador. Che, poi, interroga Edy sulla camorra: «È un aspetto che non mi tocca né influenza la mia idea di Napoli – ha spiegato l’attaccante -. Ho conosciuto tante persone. Anche alcune che mi sono state presentate come “poco raccomandabili”: se le incontro, magari al ristorante, cerco di essere naturale. Ognuno nel privato fa ciò che vuole, ma non sono così sprovveduto da avvicinarmi a chi può mettermi in pericolo ». Più chiaro di così.
La stima
Diversa, invece, la storia uruguaiana dell’amico Gargano. L’altro reduce dal trionfo della Celeste, rientrato prima di Cavani, ha avuto un colloquio di persona con De Laurentiis in merito al mercato e alla sua situazione. La posizione del mediano, richiesto dall’Olympiacos, potrebbe chiarirsi presto e definitivamente: il presidente, infatti, gli ha ribadito la sua stima e la fiducia dell’ambiente.
di Fabio Mandarini (La gazzetta dello sport)

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