Giganti: dai 195 centimetri del secondo portiere Rosati ai 178 del folletto Santana, il meno alto dei nove rinforzi che il Napoli ha assicurato a Walter Mazzarri. «Bravi, certo, però li abbiamo scelti pure per le loro doti atletiche: ci serviva un po’ di potenza in più per contrastare gli avversari», ha svelato il tecnico toscano, convinto di avere risolto uno dei problemi principali che penalizzavano la sua squadra. Niente da ridire sulla velocità e sulle qualità tecniche del gruppo azzurro, armi determinanti per la conquista del terzo posto in classifica. Ma nelle sfide scudetto contro Milan e Inter, e specialmente nei difficili appuntamenti internazionali, i conti non erano ritornati dal punto di vista fisico. Schiacciante l’inferiorità rispetto alle big, pagata con pesanti ko.
Ecco perché Mazzarri ha chiesto a De Laurentiis una squadra di giganti, in grado di competere con gli avversari anche nei duelli ad altissima quota, in cui il nuovo Napoli non dovrebbe più subire complessi d’inferiorità. Dove non arriveranno con rapidità e tecnica, d’ora in poi, gli azzurri potranno infatti provare a spingersi con l’aiuto della forza. Poderoso il pacchetto difensivo, con gli innesti di Fernandez (189 cm) e Britos (188), oltre a quelli dei portieri di riserva Rosati (il più alto della squadra) e Colombo (190). Più robusto il centrocampo, con la potenza di Inler (183 cm), Dzemaili (180) e Donadel (180) preferita all’agilità di due pesi leggeri come Pazienza (174) e Gargano (168). E in attacco l’organico saprà farsi rispettare pure l’argentino Santana, che ha una stazza superiore alla media (178) per il suo ruolo di mezzala e potrà dare il cambio a compagni come Lavezzi e Mascara, meno robusti. Infine Lucarelli, corazziere da 188 centimetri. «Avevamo proprio bisogno d’avere nel gruppo uno come lui: nessuno dei nostri bomber ha le qualità atletiche di Cristiano».
Per questo Mazzarri ne ha voluto a ogni costo la conferma, nonostante l’età quasi da pensione. Lucarelli è il totem di una squadra di colossi, costruita così per una precisa scelta del suo allenatore, stanco di subire lo strapotere fisico degli avversari. Il nuovo Napoli dovrà essere in grado di farsi rispettare, in campionato e anche in Champions League. Gli azzurri, adesso, hanno sicuramente il “fisico del ruolo” per competere con tutti alla pari, se non in un’inedita condizione di superiorità. L’unico dubbio, da fugare in campo, è aver esagerato nella direzione opposta. La difesa, con altri due colossi come Campagnaro e Cannavaro, potrebbe risultare un po’ troppo macchinosa, specie contro bomber scattanti come Di Natale, Pato o Zarate. Uguali perplessità per il centrocampo, specialmente se andrà via un corridore infaticabile come Gargano. Meglio assortito il trio di attacco, con la tecnica di Hamsik, i guizzi di Lavezzi e la resistenza di Cavani. Ma la scelta ormai è fatta. Tocca all’allenatore trovare il giusto mix, per far volare il Napoli dei giganti.
Marco Azzi
la Repubblica Napoli