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Dela dà del paraculo a Raiola e avverte Hamsik («le curve non lo perdonerebbero»)

Castel Volturno – Aurelio De Laurentiis parla durante la presentazione di Santana: “Il mercato? C’è tempo, non bruciamo tutte le sorprese. La notizia del giorno è la sfida con il Barcellona del 22 agosto. Ringrazio Fassone. Per noi è un onore affrontarli. Saremo protagonisti, lo siamo da sempre, dal primo trofeo Birra Moretti. E’ il popolo delNapoli che accende le luci della ribalta, non importa dove il Napoli giochi: il tifoso azzurro c’è sempre stato.

Trofeo De Laurentiis? Auto celebrarsi non mi è mai piaciuto, sono riservato nella mia vita privata, quasi schivo. Per Lavezzi c’è una clausola rescissoria. Quando l’ho firmata, ho accettato il fatto che se qualcuno viene a pagarla, e il giocatore accetta, io lo devo cedere. Questa è stata una mia svista di imberbe e troppo giovane presidente. Per quanto riguarda Hamsik dico che la proposta indecente deve essere di cento milioni, altrimenti rimane qua.

Vuole scalciare? Fa del male solo a se stesso, le curve non glielo perdonerebbero. Ma Hamsik è uno serio, educato, e può essere stato preda di qualcuno più paraculo. Il paraculo (Raiola, ndr) facesse il suo mestiere, noi facciamo il nostro. Sarò felice quando il governo varerà delle regole in maniera obiettiva. C’è bisogno che il signor Berlusconi si conceda tre o cinque minuti, è talmente intelligente che ci mette poco a cambiare.

Lo deve fare per l’Italia, non per il Milan. In italia si vive per il calcio. Bisogna pensare agli stadi e alla comunicazione. Siamo l’unico paese in cui la banda larga sta ancora indietro. Perché devo essere obbligato a non fare la mia televisione per trasmettere le partite del campionato? Siamo troppi in serie A. Siamo venti, bisogna ridurre il campionato a 16. Non siamo riusciti manco a ridurli a 18.

Pure sui diritti d’immagine, non possiamo essere ostaggi di Nike e Adidas. Uruguay-Argentina? Tifo dove mi porta il cuore. Scelgo chi gioca meglio e chi m’infiamma. Gli abbonamenti si faranno, ripeto ancora una volta che la mia era solo una provocazione, dato che alcune squadre minori hanno trentamila abbonati e noi a stento superiamo i diecimila. E poi abbiamo un problema di smaterializzazione del titolo: il problema è relativo alla tessera del tifoso, sulla quale bisognerà caricare l’abbonamento.

Per il momento dovremo dare una specie di bandierina, un segnalibro, un qualcosa che rappresenti l’abbonamento. Lunedì 25 luglio inizierà la campagna. Dobbiamo portare avanti il discorso di crescita. Vi do una notizia: nei prossimi sei mesi potreste non vedermi spesso, Sarò in giro per cercare qualcosa di nuovo per il Napoli e per il calcio, potrei delegare mio figlio a rappresentarmi”.
calcionapoli1926

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