Se ne è andato un amico, uno di noi della banda allegra dei tempi del Napoli di Sivori e Altafini, tutti uniti dal whisky e dalle sigarette del petisso. E’ morto “Ciccio” Alfarano che era un ragazzone allegro, fisico da corazziere, sempre abbronzato, generoso, felice, col look del conquistatore, le camicie sgargianti, la preziosa collana di bronzo sul petto annerito dal sole.
Era la banda al seguito del Napoli che fiorì sotto gli enormi sigari cubani di Gioacchino Lauro e poi esplose con la presidenza di Roberto Fiore. “Ciccio” era l’animatore di una squadra di dirigenti, giornalisti e supporters che seguiva il Napoli dappertutto. Era la banda con Sasà De Caro, Tullio Conte, Ciccio Degni, Peppe Covino, Romoletto Acampora, Nino Masiello. Le vittorie azzurre festeggiate nei night.
“Ciccio” Alfarano svettava per la sincerità dei sentimenti, la disponibilità di cuore, il brio. Giovane industriale del ferro, era l’amico ideale per sorridere alla vita. Le trasferte al seguito del Napoli erano viaggi di buonumore. Fraternizzavamo con i giocatori. Altafini era il più lesto nelle “battute”. Pesaola, un maestro, con la sua ironia pungente e quella cantilena castigliana. Zoff brontolava sorridendo. “Ciccio” Alfarano era una presenza elegante e frizzante.
In seguito, la vita non è stata generosa con “Ciccio”. Ha patito più di un dolore e da un mese sembrava avesse perso gusto a vivere. Non ci siamo più visti per lungo tempo. Ora che non c’è più mi piace ricordarlo com’era al tempo del petisso, di Sivori e Altafini. Pieno di vita, prodigo, esuberante, allegro. Addio, “Ciccio”. Non sai il bene che ti abbiamo voluto.
Mimmo Carratelli