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Dialogo sul mondo tra me e uno spazzino dell’Asìa

“Un cornetto senza niente dentro e un cappuccino”. Ha la divisa aranciastra dell’Asìa e la tuta alla zuava. Il nostro operatore dell’Asìa,fa colazione in via Medina dopo una notte di fuoco. L’Asìa è l’azienda che raccoglie i rifiuti a Napoli. Il lavoro che svolge, come grado di pericolosità, è secondo al mondo solo agli sminatori di bombe sulla Route Irish di Bagdad.
Faccio il simpatico: “Siete i nostri supereroi, salvateci dalla monnezza”.
Mi guarda, tracce di cornetto senza niente dentro sulla barba: “Ma cosa possiamo fare noi da soli? Qui non c’è cultura dell’ambiente, della civiltà, di niente. Ce vuless Mosè”.
– “Mosè?”
– “Sì, Mosè che apre in due le montagne di munnezza come fece col Mar Rosso”
– “Per fare che?”
– “Separare i buoni dai cattivi, quelli che sanno fare la differenziata da quelli che non la vogliono fare”.
– “E poi?”
– “Portare i cattivi su un’isola deserta insieme ai sacchetti. E lì riflettono sui loro errori”.
– “Lo sa che de Magistris ha fatto un’ordinanza per raccogliere spazzatura 24 ore su 24”?
“Nun sacc niente. Quando?”.
Dopo la traversata del Mar Zozzo del popolo eletto
Alessandro Chetta (corrieredelmezzogiorno.it)

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