ilNapolista

Cos’è questo ricatto del giocatore non più motivato?

Il Napoli pagherà l’attaccante Cristian Bucchi fino al 2013 nonostante abbia giocato l’ultima partita in maglia azzurra nel maggio 2007. Negli ultimi quattro anni ha giocato poco e male con ben cinque maglie diverse segnando una dozzina di gol (in media 3 all’anno). Al Napoli Cristian Bucchi costerà ancora per i prossimi due anni circa 50.000 Euro al mese.
E’ più o meno quello che costa Samuele Dalla Bona. A meno di 30 anni ha ormai il culo più grosso di una balia e negli ultimi cinque anni ha giocato (per scelta tecnica, non per infortunio) la miseria di 6 partite equamente distribuite tra Napoli, Iraklis e Verona già che l’Atalanta, dopo avergli fatto giocare 90 minuti in Coppa Italia, ha ben pensato di mandarlo in tribuna per tutto il campionato scorso e adesso lo rispedisce a Napoli dove continuerà a percepire un assegno mensile pari a quello di tutti i maestri di un paio di scuole elementari. Dalla Bona è palesemente un ex-giocatore ma invece di percepire una pensione riceve puntualmente uno stipendio come se fosse in attività.
Perché ricordo Cristian Bucchi e Samuele Dalla Bona? Perchè lo stipendio che percepiscono e continueranno a percepire regolarmente dalla SSC Napoli mi è tornato in mente rispetto al caso di Marek Hamsik e rispetto ad un florilegio di dichiarazioni per le quali sarebbe bene lasciare andare il giovane slovacco perché “non più motivato”. In particolare, cito testualmente, il selezionatore della nazionale Under 21 Ciro Ferrara, che ha dei precisi doveri educativi, ha testualmente detto:  “Se Hamsik ha detto che vuole andare altrove bisogna rispettare la volontà del giocatore”.
Una dichiarazione del genere è scandalosa, soprattutto perché non viene dalla farandula che gira intorno al mondo del calcio, ma da un autorevole esponente della FIGC che lavora nei settori giovanili del calcio. Risulta a Ciro Ferrara che, appena due mesi fa, qualcuno abbia incaprettato Marek Hamsik, gli abbia puntato una pistola alla tempia e lo abbia costretto a firmare un contratto da due milioni di Euro l’anno fino al 2016? Cosa insegna Ferrara ai suoi ragazzi? Che a un calciatore tutto è permesso? Perfino di firmare un lauto contratto e subito dopo non aver più voglia di rispettarlo?
Bene farebbe Aurelio De Laurentiis (che potrebbe non essere più motivato a versare lo stipendio di Bucchi e Dalla Bona ma li paga regolarmente) a spedire Hamsik in tribuna per uno-due, cinque campionati se vuole, oppure darlo in prestito all’Iraklis o al Portogruaro. Tanto è pagato.
Cos’è questo ricatto del giocatore non più motivato? Non più motivato a giocare la Champion League? Pensate che davvero se scendesse in campo col San Paolo pieno in un Napoli-Juve o in un Napoli-Bayern Monaco, Marek Hamsik giocherebbe a perdere o non s’impegnerebbe? E se il Milan o chi per lui davvero può pagare al giocatore il doppio o il triplo di quanto guadagna a Napoli, beh, ha ragione il presidente, che paghi sontuosamente il cartellino. La tattica mafiosa di mettere il giocatore contro chi lo paga offrendogli il doppio per poi costringere la società ad accettare il ricatto (la Juve con Inler, il Milan con Hamsik) è intollerabile ma ha anche il fiato corto.
Basta ricatti! Perfino Paolone, il portiere infedele che drogava i compagni, quando la palla passava dalle sue parti la parava d’istinto non riuscendo a perdere le partite che si era venduto. Figuriamoci un bravo ragazzo come Marekiaro! Un comparto economico dove non si rispettano i contratti è destinato a morire ma la fortuna del calcio è che in campo non ci vanno le anime nere alla Mino Raiola. Ci vanno i ragazzi. E quando la palla rotola non ci vuole alcuna motivazione economica per rincorrerla.
di Gennaro Carotenuto

ilnapolista © riproduzione riservata