Cosa ci dobbiamo aspettare in materia di sport dal nuovo sindaco? Ecco le risposte che De Magistris diede alla Gazzetta dello Sport a tre domande rivoltegli dal collega Davide Cerbone nel corso della campagna elettorale e pubblicate alla vigilia del primo turno.
Si dice che il calcio svolga a Napoli un ruolo vicario nei confronti di una classe dirigente sciagurata. Il calcio può far dimenticare i guai della città?
Il calcio è un collante importantissimo, in un contesto cittadino in cui frammentazione e disgregazione sociale sono molto condizionanti. Il Napoli assume un potente valore educativo e civico: è un esempio di come il gioco unitario, la forza di volontà, la convinzione del sogno e il senso di sacrificio possano condurre a realizzare successi incredibili. Poi spetta alla politica il dovere di risolvere i mali di Napoli. Il calcio deve restare immune da ogni tentativo di condizionamento politico, perché la sua bellezza risiede proprio nel suo essere di tutti e per tutti.
Cosa non è stato fatto sul piano dell’impiantistica sportiva?
Bisogna salvare il Parco dello Sport in costruzione a Bagnoli, saldandolo al recupero dello sferisterio di Fuorigrotta, visto che il Mario Argento è stato abbattuto e mai più ricostruito. Si deve valorizzare e aumentare la fruibilità del Cus di Fuorigrotta e del Collana al Vomero. È urgente, inoltre, la riqualificazione del San Paolo per portarlo al livello della squadra.
Che cosa pensa di fare per lo sviluppo dello sport in città?
Si deve garantire la presenza di impianti sportivi in ogni quartiere, per favorire la salutare pratica dello sport e il percorso di integrazione sociale che essa permette. Il patrimonio immobiliare di Napoli, che ora produce solo passivi, deve essere utilizzato in tal senso.