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Prandelli dà i voti: Grandi Mazzarri, Cavani Maggio e De Sanctis

In un convegno, in serata è stato premiato nell’ambito del Trofeo Dossena, prestigiosa rassegna di calcio giovanile. Prandelli si è fatto un nome allenando i giovani, ora, come primo allenatore d’Italia, sta cercando di aiutarli, promuovendo importanti progetti federali. La sua giovane Nazionale ha restituito alla gente il piacere dell’azzurro. Il 3 giugno a Modena affronterà l’Estonia per blindare ulteriormente il primoposto nel girone di qualificazione all’Europeo. Nell’attesa, ripercorre temi e protagonisti di un campionato che il Milan ha già festeggiato.
Prandelli, perché il Milan ha vinto lo scudetto?
«Perché è forte e perché Allegri è stato bravo a inizio stagione a mettersi in discussione, a prendere decisioni importanti e a trasmetterle».
Come lei in Nazionale: punti di contatto? «
Attaccanti di movimento che non danno punti di riferimento, un trequartista che lavora molto: si butta dentro e aiuta dietro».
Anche la qualità del centrocampo dell’Udinese è un riferimento?
«Ho puntato dall’inizio su giocatori portati soprattutto a costruire. La qualità di gioco dell’Udinese, i movimenti dei suoi furetti davanti sono stati le cose più interessanti del campionato, insieme al Napoli che ha attaccanti, non punte, sempre in movimento».
Mazzarri il più bravo?
«Anche Allegri. Ma voglio ricordare anche chi ha lavorato con continuità raccogliendo frutti, come Ficcadenti. E non si può non citare Colomba, per la svolta che ha dato al Parma».
Eto’o, Cavani, Thiago Silva: chi ha marchiato il torneo?
«Tanti. Ma uno che segna 35 gol in Italia, come Eto’o, merita un riguardo particolare, fermo restando che Cavani è stato immenso».
Tra gli italiani?
«Sottolineo la conferma ad alto livello di Ranocchia e la proposta di qualità di Giovinco. Bravi».
Tra i suoi azzurri, a chi diamo l’oscar?
«Giuseppe Rossi è stato il più continuo, ha dimostrato carattere giusto, spessore internazionale, ha segnato tanto. E’ maturato e ha messo in atto molte delle sue potenzialità».
Lo preferirebbe al Barcellona, dove potrebbe crescere ancora di più, o in Serie A?
«Io lo preferirei in Italia. Il nostro calcio ha bisogno di avere campioni in casa».
Portieri. Oscar ad Abbiati?
«Faccio quattro nomi: Abbiati, Sorrentino, De Sanctis e Storari d’inizio stagione».
Può servirle Abbiati?
«Ho fatto una scelta precisa: Buffon, sul quale nessuno può sindacare, e giovani come Viviano e Sirigu. Poi se tra un anno, dobbiamo andare all’Europeo, Buffon si fa male e Abbiati para così, lo considero».
Il concetto vale anche per altri. Giusto?
«Esatto. Come si fa a prescindere dal Totti degli ultimi mesi? Ora porto avanti il gruppo, tra un anno esaminiamo la situazione».
Abate è stata forse la proposta migliore per la Nazionale?
«Ottima stagione. Ma hanno fatto bene anche Cassani e Maggio.
Per ora preferisco dar seguito alle ultime convocazioni, ma Abate lo seguo e continuando così potrà entrare in gruppo».
Bonucci è diventato la riserva di Barzagli. Preoccupato?
«Con noi ha sempre fatto bene. Può essere un momento ».
Preoccupato che Bonucci e gli altri juventini azzurri passeranno l’anno pre-Europeo senza giocare le coppe?
«Le partite internazionali fanno crescere, danno esperienza e autostima. Peccato. Mettiamola così: si alleneranno di più».
O così: se il vecchio Pirlo arriva alla Juve, non si spreme e arriverà più fresco all’Europeo. «Ho rivisto Pirlo a buoni livelli di recente: perme resta molto importante. Molto».
Un’altra stagione senza il definitivo salto di Aquilani e Montolivo.
«Serve pazienza».
Ancora?
«Non sono così vecchi. E comunque ventenni che possano rubargli il posto non ne vedo».
Può servire a Montolivo il passaggio a una grandissima (Inter)?
«Vivo a Firenze, abbia pazienza… Scherzi a parte, o resta nella Fiorentina, cioè in una grande, e si prende definitivamente con continuità il ruolo da leader o si mette in gioco in una squadra di forti ambizioni: a me stanno bene entrambe le soluzioni».
De Rossi?
«Resta uno dei migliori centrocampisti d’Europa, ha solo bisogno di serenità».
Appunto. Altra squalifica per gomitate. Recidivo. Salterà anche la prossima convocazione?
«Abbiamo un codice etico e lo sa. Non è corretto anticiparesu un giornale ciò che gli dirò. Ma se lo immagina ».
Come fa a pensare Cassano, riserva al Milan, di vincere la concorrenza di Pepito Rossi?
«Antonio con noi è sempre stato perfetto, in campo e fuori. Ora vedremo quale sarà la situazione nella prossima stagione: se resterà al Milan, se giocherà. La fiducia è intatta».
Pazzini, Matri, Gilardino, Borriello, Amauri… Più o meno hanno segnato tutti. La prima punta non sembra un problema.
«Non lo è. E non ho gerarchie. Oggi non c’è un centravanti titolare. Mi sta bene avere 6-7 attaccanti che sgomitano tra loro. Posso scegliere in base alla partita».
Balotelli migliore in campo nelle finale di FA Cup. Può essere la svolta?
«Mario deve far parlare di sè per una serie di partite del genere e poi gli si apriranno tutte le porte. Ha prospettive illimitate. E’ bello finalmente sentire tanti che parlano bene di lui».
Lei lo ha chiamato?
«No».
Gli ha fatto girare un po’ le scatole, vero?
«Sì, mi hanno dato fastidio le dichiarazioni del suo procuratore che mi ha rinfacciato di aver parlato della richiesta di aiuto di Mario. Noi vogliamo solo il bene del ragazzo e ci diamo da fare per aiutarlo. Spero che se ne rendano conto».
Fa in tempo Balotelli a rientrare per l’Estonia?
«Vediamo come gioca le prossime».
Balotelli, Pazzini, Rossi: ce lo possiamo permettere? Non male…
«Abbiamo lavorato per trovare una buona stabilità difensiva, poi siamo passati a concentrarci sul centrocampo: le ultime uscite del reparto mi hanno convinto. Quando la squadra avrà trovato assetto e equilibrio, potremo riprendere il discorso delle tre punte».
Under 21 titolari in A: la media del campionato balla tra 0 e 1. O Santon o Paloschi o più spesso nessuno dei due.
«Una media drammatica, specie se confrontata con Spagna, Inghilterra e Germania dove la media sale a 15-20. Chiediamoci chi sono i giocatori che arrivano per togliere spazio ai nostri giovani? Portano davvero qualità o si compra per comprare? La Federcalcio ha più di un progetto per migliorare la competitività dei nostri giovani: serve il coraggio di tutti per sostenerli ».
Prandelli, tra un anno l’Europeo: ci andiamo per vincerlo?
«Il 3 giugno affrontiamo l’Estonia, partita delicatissima, forse la più importante della stagione. Mi rifaccia la domanda il 4 giugno».
Luigi Garlando (gazzetta dello sport)

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