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La linea del presidente è: sparagnamm e comparimm

Iezzo; Grava, Cribari, Aronica; XX, Blasi, Pazienza, Vitale; Sosa; Lucarelli, Mascara. In panchina: Gianello, Santacroce, Dumitru. Sono tredici nomi. Tredici giocatori da sostituire, senza contare i rientri eventuali dei vari Cigarini e Rinaudo. Mazzarri o no, la risposta del vostro presidente preferito, l’Uomo Coerente, il portatore sano di Progetto, dovrà arrivare dal mercato.O c’è qualcuno che ancora si commuove alla favola di Grava? Vogliamo andare a giocare in Champions con dei vecchi gregari? Con dei parametri zero raccattati in giro per l’Europa a prezzo di saldo? Quanti dei giocatori da me nominati verranno sostituiti? Io mi accontenterei della metà, ma temo che non sarà così.
Per questo, ironie a parte, contesto il presidente e mi espongo a risposte inferocite. Perché un’altra campagna acquisti al risparmio sarebbe imperdonabile, nell’anno più importante e delicato della nostra squadra. Da un paio di giorni la Gazzetta scrive che DeLa non farà follie, non intende investire più di trenta milioni. Trenta milioni è in pratica l’introito garantito dall’accesso in Champions, non c’è un euro di investimento, non c’è rischio d’impresa, non c’è quel minimo di azzardo economico che sta dietro ad ogni progetto imprenditoriale credibile. DeLa sembra che stia amministrando una società commissariata, tipo la Roma degli ultimi anni. Ma tutti sappiamo che non è così.
Potrebbe arrivare Gasperini. E Gasperini avrebbe già chiesto Palladino, un’eterna promessa, un 27enne eternamente infortunato. Mazzarri invece andrà via perché ha fatto l’occhiolino alla Juve. Wow, che colpa, che reato da ergastolo. Via, traditore, non dimostri “attaccamento alla maglia”. Peccato che nessuno abbia più voglia di ricordare in che condizioni fosse il Napoli prima del suo arrivo. Una squadra morta. Se subiva un gol andava in crisi, se segnava si faceva serenamente rimontare. Un progetto (anzi Progetto, scusate se ho dimenticato la maiuscola) completamente fallito. Cinque milioni per Hoffer. Undici per Cigarini, la riserva dell’Atalanta, il regista più timido del mondo. Sedici per Quagliarella, inutile se affiancato a Lavezzi. Stavamo franando in zona retrocessionee guardavamo allibiti il faccino smunto di Donadoni, il famoso “masturbatore di grilli” (secondo una definizione del maestro Pacileo). Arriva Mazzarri e rimette in piedi la squadra. DeLa lo blinda con un triennale però chiude i cordoni della borsa. Il suo Progetto prende finalmente luce. C’è una linea guida precisa: “Sparagnamm’ e comparimm”.
Nessuno sa se nelle casse della società ci sono soldoni o quattro spiccioli. Lo capiremo il 31 agosto. Entro quella data il vostro DeLa potrà cancellare le mie preoccupazioni. Intanto, complice il caldo estivo e qualche birra di troppo, mi disporrò a sognare Grava che cancella dal campo Messi e Uallarito Sosa che segna il gol decisivo all’Old Trafford.
Giulio Spadetta

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