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Il timore di perdere Walter non mi rende felice

Anche l’ultimo verdetto del campionato è stato proclamato. Dopo che il Milan ha festeggiato il suo 18° scudetto un paio di settimane fa, decretate le retrocessioni di Bari, Brescia e Samp e dopo la conquista di Inter e Napoli delle posizioni Champions, restava da definire solo l’ultimo posto disponibile per l’Europa che conta. L’ultima giornata di campionato ha così registrato la qualificazione dell’Udinese, a spese dell’ottima Lazio, ai preliminari della vecchia Coppa campioni e amen.Ricorderemo da parte nostra questo campionato per le mille emozioni e per il risultato finale che questa squadra ci ha saputo regalare. Settanta punti, terzo posto, ventuno vittorie, di cui nove in trasferta, Cavani vice re dei bomber con 26 gol, una serie infinita di rimonte e di risultati agguantati all’ultimo istante e tante, tantissime emozioni che ci hanno riconciliato definitivamente con noi stessi e con questa squadra che fino a poco tempo fa navigava nella melma e che ci ha fatto soffrire l’inimmaginabile.
Il pensiero è già proiettato ad Agosto, quando riprenderanno le danze, ma soprattutto quando ci saranno i sorteggi della Champions. L’idea di poter giocare nei teatri del calcio più importanti d’Europa, che sino all’altro ieri facevano parte solo dei nostri sogni, mi ha già messo un’adrenalina da paura. Fremo all’idea.
Nonostante quest’aria di festa però, come ho già ripetuto la settimana scorsa ed anche prima, un pizzico di tristezza non riesco a nascondere. La confusione degli ultimi due mesi a causa dei video messaggi al veleno tra l’allenatore e il presidente non mi hanno fatto godere come si conviene ed ancora oggi, tutto è avvolto nel mistero. Lo zio Walter sarà o meno il nostro allenatore l’anno prossimo?
Io spero sinceramente di sì, e non sto qui a ripetere la serie di motivi che mi inducono a pensarlo, ma in questa nebulosa grigiastra, i dubbi si fanno sempre più enormi. Le ultime notizie riportano che il Dela, deluso dall’atteggiamento dello zio Walter, l’abbia scaricato, finanche da tenerlo fermo uno o addirittura due anni. Stamattina dovrebbe esserci un incontro che taglierebbe definitivamente la testa al toro e se Gasperini dovesse accettare l’incarico, addio Mazzarri. Eh. Sinceramente non mi azzardo a fare pronostici, perché ieri, dopo il dietrofront di quest’ultimo, ero certo che De Laurentiis non avesse intenzione di rischiare di mettersi contro la squadra e gran parte dei tifosi(e soprattutto me, eh), ma il suo silenzio assordante, onestamente, non fa presagire niente di buono. Di certo, Mazzarri è sulle spine. Ieri a Torino, nell’albergo in cui la squadra si è riunita, ha dichiarato sinceramente di non conoscere il suo futuro. Anzi, ha paventato l’idea di non essere riconfermato e sfogliando i giornali ha detto ironicamente: “non mi vuole più nessuno”, lasciando intendere che di bufale se ne leggono a iosa. Molto meno criptico è stato un suo fidato collaboratore che ha raccolto i complimenti dei tifosi ed ha ammesso che un’annata come questa appena terminata sarà difficilmente ripetibile, rimarcando che l’impresa è stata conseguita con una rosa ristrettissima e che in determinate situazioni la fortuna di certo non ha voltato le spalle, soprattutto in Europa League (riferendosi al passaggio del turno con una sola vittoria, tra l’altro al 93°). Il timore di tutti è quello di sfigurare la prossima stagione, in particolare nella competizione europea, per cui, a suo dire, il caos scatenatosi in seguito alle semi dichiarazioni del mister non erano dovute a questioni di soldi o fughe, ma semplicemente dettate dalla paura di fallire con una squadra non all’altezza della situazione. Chiudendo che per il mercato dovrebbero essere impiegati 30 milioni(20 provenienti dalla Champions più 10 dal famoso tesoretto). Sul fronte calciatori invece, dagli spifferi che si sono potuti raccogliere, non ci dovrebbero essere cessioni illustri. Mentre Pazienza è già in bianconero, tant’è vero che Iezzo e Grava lo hanno preso in giro dicendogli: “ma a questo punto che te ne torni a fare a Napoli. Rimani qui direttamente”. Probabile anche l’addio di Santacroce, ma come detto, dipende da chi sarà l’allenatore.
Detto questo, l’aria festosa all’interno del gruppo non riesce a risollevarmi il morale perché il timore di perdere lo zio Walter(ieri in completo grigio e occhiali azzurri in bella mostra)mi deprime molto. Per fortuna che c’è la Giuve. Vederla col coltello tra i denti e non riuscire a competere con le nostre riserve, mi ha regalato un’ora e mezza di gioia pura. La rete di nonno Lucarelli poi, è stata l’apoteosi. Secondo me, nemmeno se avessero  giocato Iezzo come centravanti o Edo De Laurentiis come difensore centrale, sarebbero riusciti a vincere, eh. Da sottolineare infine, oltre al solito immenso pubblico azzurro, gli striscioni ironici piazzati all’Olimpico: “tutti in Europa, tranne te, tranne te” è da premio Pulitzer e mi ha fatto scompisciare. Purtroppo per poco, troppo poco. Aurelio, ripensaci.

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