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Hamsik al Milan in cambio dello scudetto

In questa storia, solo alcuni accadimenti sono accertati ed incontrovertibili. Il resto è formato da supposizioni, quindi in quanto tali, possibili, probabili, o improbabili.
Tra i fatti certi abbiamo che il Napoli, più o meno nel periodo pasquale, era in piena corsa per lo scudetto. La squadra girava a mille sorretta dall’entusiasmo del pubblico. L’allenatore era vincolato per altri due anni alla società. Mazzarri, senza che nessuno gli facesse una domanda diretta e specifica, comincia a tirare fuori la storia del rinnovo del contratto. In ultimo, ma non per importanza, De laurentis, si lascia scappare che lo scudetto è già assegnato al Milan, perché così ha deciso il suo amico Berlusconi. Salvo poi cercare di ridimensionare quell’affermazione.
Se scartiamo l’ipotesi che il livornese sia uno sprovveduto, o che fosse improvvisamente impazzito, che cosa può essere accaduto, che poi ha determinato tutta una serie di avvenimenti che hanno, di volta in volta, portato prima all’allontanamento, poi al licenziamento e infine alla riconferma dell’allenatore.
Sembra un ottimo canovaccio per la sceneggiatura di un film. Una volta ho letto un’intervista di un famoso giallista, il quale affermava che con un poco di fantasia, non c’è niente di più facile per scrivere un giallo di successo. I fatti, anche i più incredibili, si incastrano alla perfezione, perché c’è un autore che decide come debbano andare le cose. Le quali vanno a posto, come in un puzzle, proprio come si decide di posizionarle. Nella realtà è molto più difficile. Come i recenti fatti di cronaca nera ci dimostrano, c’è sempre un tassello che non quadra, qualcosa che non torna. Anche quando le soluzioni sono talmente semplici, da sembrare ovvie. Salvo poi scoprire, dopo venti anni, che l’assassino è semplicemente l’amante piantato (via Poma) o, ancora più semplicemente, il maggiordomo (Olgiata).
Proviamo a metterci nei panni di De Laurentis. Certo vincere lo scudetto sarebbe stato il massimo, e non solo dal lato economico. Ma, per il fattore B., come egli stesso ha ammesso, non è possibile. Resta l’accesso in CL, secondo o terzo posto, poco cambia. Il quarto sarebbe una iattura per tutta una serie ci circostanze, non ultima, quella di dover giocare i preliminari senza i sudamericani impegnati in Coppa America. Ma anche la CL potrebbe risultare un boomerang se non si prendono i dovuti accorgimenti. Come la Samp insegna. Ci si potrebbe trovare costretti ad acquisire nuovi giocatori, con annessi onerosi contratti, e relativi adeguamenti di quelli già esistenti. Senza peraltro la sicurezza di ripetere la favolosa annata appena conclusa. La situazione è drammatica, ma non seria.  Bisogna salvare capra e cavoli. Una mattina negli uffici della Filmauro, chiede alla segretaria di convocare i suoi collaboratori più stretti. La efficientissima signorina risponde:
Bigon e Fassone?
Ma no, che ha capito, Neri Parenti e Christian de Sica.
Poi rimane in riunione fiume per l’intera giornata. Vengono anche sentiti gli sceneggiatori degli ultimi cinepanettoni. Abituati come sono a cavare sangue dalle rape, per loro è un gioco da ragazzi buttare giù una trama con quel po’ po’ di ingredienti: scudetto mancato, discussione sul contratto, licenziamento e colpo di scena finale con la conferma. E’ il miglior cinepanettone degli ultimi venti anni. Tutti contenti, tifosi, allenatore,e, soprattutto, presidente, che non dovrà sottostare più alle richieste di Mazzarri di rinforzare adeguatamente la squadra. Infatti nella  prima dichiarazione l’’allenatore  si appresta a dichiarare che essendo un dipendente, si limiterà a cercare di trarre il massimo da quello che gli metterà a disposizione il suo datore di lavoro. Se non è un copione questo. C’è un piccolo problema: i protagonisti saranno tutti disposti a recitare un soggetto già scritto? A questo provvedo io, tuona il presidente. Basta ritoccare adeguatamente i compensi. Ma così rischiamo di finire lo stesso fuori budget. Gli viene obiettato. E qui c’e il colpo di genio finale, che neanche un fine giallista poteva prevedere:  Vendiamo uno dei gioielli di famiglia al Milan. Non dimenticate che quello li, mi deve un favore.
Certo tutto appare troppo romanzato, me ne rendo conto. Ma il comportamento che alcuni personaggi hanno assunto di volta in volta durante l’intera storia, appare ancora più incredibile, se non li si vuole considerare del tutto fuori di testa. Ogni riferimento a Mazzarri è puramente voluto. E poi non dimentichiamo che a volte la realtà supera la fantasia.
In pieno rispetto con i dettami del fair-play finanziario, voluto da monsieur
Platini.
Un caro saluto a tutti da

PASQUALE DI FENZO

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